Dal 7 ottobre 2023, la Striscia di Gaza è tornata al centro dell’attenzione mondiale, quando Hamas ha lanciato un attacco contro Israele. Mentre il conflitto infuriava, una giovane studentessa di diciannove anni, Wi’am Qudaih, ha iniziato a scrivere un diario per documentare la sua vita quotidiana in mezzo al caos. I suoi appunti ora si trasformano nel volume intitolato “Diario da Gaza”, pubblicato da Tamu Edizioni e disponibile dal 14 marzo. Questo libro non è solo la cronaca di una guerra, ma un’immersione nelle esperienze umane di chi vive quotidianamente in un contesto segnato da violenza e incertezze.
La vita a Gaza tra guerra e normalità
Wi’am Qudaih, originaria di Khan Yunis, ha vissuto un’infanzia e una giovinezza segnate dalla guerra. Con il suo diario, Qudaih offre uno spaccato della vita a Gaza, descrivendo momenti di normalità bruscamente interrotti da eventi drammatici. La sua narrazione inizia con i ricordi degli esami di maturità sostenuti nell’estate del 2023, quando la speranza di un futuro migliore era palpabile. Tuttavia, l’attacco di ottobre ha stravolto le sue aspettative, portando distruzione e paura. “A Gaza si cresce fra una guerra e l’altra”, afferma, descrivendo il conflitto come un ladro che si appropria delle vite senza preavviso.
La scrittura di Qudaih è caratterizzata da una profondità emotiva che mette in luce il contrasto tra le piccole gioie quotidiane e gli orrori della guerra. Racconta delle uscite con le amiche, di partite di calcio e momenti di spensieratezza, che svaniscono quando il rumore dei droni interrompe la serenità. Le sue parole diventano un riflesso della vulnerabilità della giovinezza davanti a un contesto di violenza e paura costante. La sua testimonianza è un invito a comprendere le vite spezzate dalla guerra.
Un mosaico di voci e storie
Nel diario, Wi’am non si limita a raccontare la propria esperienza, ma include le storie di molti altri coinvolti nel conflitto. Questo approccio crea un mosaico di voci che permette di dare dignità e umanità a statistiche altrimenti anonime. Ogni storia, raccontata con rispetto e delicatezza, contribuisce a costruire una narrazione collettiva che evidenzia la sofferenza ma anche la resilienza delle persone comuni. Le parole di Qudaih diventano così un potente strumento di sensibilizzazione e capacità di generare empatia.
La prefazione di Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU per i territori palestinesi, sottolinea l’importanza del diario di Wi’am: “una narrazione secca e disarmante, che tiene assieme memorie e testimonianze di un genocidio vissuto dall’interno”. Questa definizione mette in risalto il carattere potente e necessario del testo in un panorama informativo spesso disgiunto o superficialmente trattato. Attraverso la scrittura, l’autrice diventa portavoce di un’intera generazione costretta a sopportare le conseguenze della guerra.
Un appello alla coscienza collettiva
Il “Diario da Gaza” di Qudaih è molto più di un semplice racconto personale; rappresenta un appello alla coscienza collettiva. La casa editrice Tamu Edizioni evidenzia come le parole della giovane studentessa possano spingere a riflessioni più profonde sulla resilienza umana e sull’importanza della memoria come atto di resistenza. In un periodo in cui le notizie sulla Striscia di Gaza sono spesso riportate in modo frammentario, il libro offre una prospettiva diretta e autentica, permettendo di avvicinarsi alla realtà dei civili palestinesi.
Nata nel 2005, Wi’am ha già dovuto affrontare il trauma di guerre e conflitti che hanno segnato la sua vita. Le sue aspirazioni, il desiderio di studiare scrittura e sceneggiatura, continuano a resistere nonostante le sfide enormi. La giovane autrice incarna la speranza di tanti, mostrando come, nonostante un contesto avverso, la creatività e la volontà possano fiorire. La pubblicazione del suo diario è un passo importante per dare luce a queste storie, contribuendo a una comprensione più profonda della cultura e delle esperienze di vita a Gaza.