La sera del 18 aprile 2025, il cardinale Baldo Reina ha presieduto la tradizionale Via Crucis al Colosseo, un evento che ha richiamato circa 20 mila fedeli nel cuore di Roma. Questa cerimonia annuale rievoca il percorso di Gesù verso il Golgota e rappresenta un momento significativo per i cristiani, che si riuniscono per riflettere sulla Passione del Signore. Le meditazioni delle stazioni sono state scritte da Papa Francesco e hanno affrontato temi attuali legati alla vita quotidiana.
La celebrazione della passione al colosseo
Il Colosseo, simbolo della storia romana e luogo di martirio dei primi cristiani, ha ospitato l’evento in una notte illuminata da migliaia di fiaccole. Il rito è stato trasmesso in mondovisione ed è stato caratterizzato dalla presenza non solo dei fedeli ma anche delle autorità locali, come il sindaco Roberto Gualtieri. Il cardinale Reina ha aperto la celebrazione con una riflessione sul significato della Via Crucis nella vita quotidiana: “La via del Calvario passa in mezzo alle nostre strade di tutti i giorni”, invitando i partecipanti a riconoscere le scelte che li allontanano dal Signore.
Le meditazioni scritte da Papa Francesco hanno trattato temi come l’amore e la gratuità in un mondo dominato dall’indifferenza. L’idea centrale era quella di cambiare direzione rispetto ai percorsi consueti per avvicinarsi a Cristo attraverso le proprie azioni quotidiane.
I portatori della croce: giovani e volontari
Durante la cerimonia, diversi gruppi hanno portato simbolicamente la croce nelle varie stazioni. In particolare, giovani provenienti da diverse realtà sociali hanno sostenuto il peso della croce nella seconda stazione, sottolineando l’importanza dell’impegno personale nella lotta contro l’egoismo e l’indifferenza. Nella terza stazione, alcuni membri della Caritas hanno rappresentato coloro che soffrono nel mondo moderno; questo gesto intendeva evidenziare come Dio non scarti nessuno.
Altre figure significative sono emerse durante le varie tappe: famiglie sono state coinvolte nell’incontro tra Gesù e Maria; volontari dell’Unitalsi si sono fatti carico dell’aiuto reciproco; religiosi hanno asciugato il volto di Gesù nella sesta stazione per ricordare l’importanza dell’amore verso gli altri.
Riflessioni sulle sfide contemporanee
Le meditazioni proposte dal Papa toccano questioni rilevanti nel contesto attuale. Nella settima stazione si è parlato delle cadute umane come parte integrante del percorso di crescita personale; gli educatori presenti hanno simboleggiato questo messaggio fondamentale sulla necessità di rialzarsi dopo ogni difficoltà. Altrettanto significativa è stata l’ottava stazione dedicata alle donne piangenti a Gerusalemme; qui alcune consacrate hanno messo in luce quanto sia importante affrontare le emozioni autentiche per rinascere spiritualmente.
Nelle ultime fasi della Via Crucis si è parlato anche delle fragilità umane attraverso figure come quelle dei confessori o degli operatori sanitari che assistono i più deboli. Questi momenti servono a richiamare alla mente quanto sia cruciale prendersi cura degli altri nei momenti difficili.
La preghiera finale ispirata a san Francesco
A conclusione dell’evento religioso è stata recitata una preghiera ispirata a San Francesco d’Assisi scelta dal Papa stesso. Questo momento finale ha chiesto ai partecipanti un rinnovamento interiore attraverso parole semplici ma profonde: “Dammi fede retta, speranza certa”. L’invocazione mirava ad illuminare le tenebre interiori degli uomini invitandoli ad abbracciare valori quali carità profonda ed umiltà sincera.
L’atmosfera serena ma intensa ha caratterizzato tutta la serata al Colosseo mentre i fedeli tornavano verso casa con nuove riflessioni sul loro cammino spirituale personale.
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