La vedova di Mario Cerciello Rega: “Rispetto le sentenze, ma non commento l’appello”

Rosa Maria Esilio, vedova del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ribadisce l’importanza della sentenza di primo grado e il rispetto per la giustizia in un contesto legale complesso.
La Vedova Di Mario Cerciello R La Vedova Di Mario Cerciello R
La vedova di Mario Cerciello Rega: "Rispetto le sentenze, ma non commento l'appello" - Socialmedialife.it

Rosa Maria Esilio, la vedova del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ha espresso il suo pensiero sulla recente decisione della Cassazione che prevede un nuovo appello per Gabriel Natale Hjorth. La sentenza del primo grado, in cui gli imputati vennero condannati all’ergastolo, resta per lei un capitolo chiuso e irrinunciabile.

Un percorso giuridico intenso e complesso

Il processo che ha coinvolto la figura di Mario Cerciello Rega, vicebrigadiere della Polizia di Stato, ha attratto l’attenzione nazionale. Rosa Maria Esilio, attraverso il suo legale, ha sottolineato il lungo percorso processuale, caratterizzato da 50 udienze e da una ricerca della verità su quanto accaduto la notte in cui suo marito ha perso la vita. Per la vedova, il primo grado di giudizio si è rivelato cruciale nel far emergere i fatti che hanno portato all’omicidio di Rega, un evento che ha segnato in modo profondo la sua vita e quella della sua famiglia.

Esilio considera la sentenza di primo grado un momento di giustizia e riconoscimento del sacrificio di suo marito, sostenendo che quella decisione ha onorato la memoria del vicebrigadiere. La condanna all’ergastolo per gli imputati rappresentava, per lei, una misura appropriata rispetto alla gravità del crimine commesso.

Una visione personale sul significato della sentenza

Esilio ha affermato che il processo di suo marito si è celebrato nel rispetto delle procedure e delle leggi italiane. Ha voluto evidenziare come, nonostante le vicissitudini legali che si sono susseguite, il primo grado rimanga per lei l’unica verità riconosciuta. La medaglia d’oro al valor civile conferita dal Presidente Mattarella è anche un simbolo del valore e del coraggio dimostrati dal vicebrigadiere nel suo lavoro, e per Esilio rappresenta un ulteriore tassello alla memoria di Mario Cerciello Rega.

Il dolore e il ricordo di quella notte drammatica si intrecciano con le sue affermazioni, mentre cerca di mantenere viva l’immagine di un marito che ha dedicato la sua vita al servizio della comunità. La vedova ha scelto di non entrare nel merito delle nuove decisioni legali, preferendo sottolineare l’importanza di quanto accaduto durante il primo processo.

L’importanza del rispetto per le istituzioni e le sentenze

Rosa Maria Esilio ha concluso le sue dichiarazioni richiamando l’importanza di rispettare le sentenze e le decisioni della giustizia. Si tratta di un messaggio chiaro e diretto a chi si trova coinvolto nel dibattito pubblico su questioni giuridiche delicate, in particolare in argomenti che toccano la vita e la morte. La sua volontà è quella di mantenere il focus sulla giustizia e sul rispetto delle istituzioni, valori fondamentali per una società civile.

La vicenda di Mario Cerciello Rega non è solo una questione di diritto, ma una questione di dignità e memoria. La sua vedova continua a rappresentare un simbolo di resilienza e lotta per la verità, testimoniando il dolore di una perdita profonda e la ricerca di giustizia per un servitore dello Stato che ha dato la vita per il bene della comunità.

Change privacy settings
×