La questione della libertà d’espressione nel contesto digitale e l’integrazione di Bitcoin nelle strategie aziendali statunitensi si arricchisce di un nuovo capitolo. Matt Cole, CEO di Strive Asset Management, ha recentemente indirizzato una lettera aperta al CEO di Intuit, Sasan Goodarzi, e alla presidente del consiglio d’amministrazione Susan Nora Johnson. In questo documento, Cole critica le politiche aziendali della società riguardo alla censura ideologica e invita a considerare seriamente l’adozione del Bitcoin come parte integrante della strategia futura dell’azienda.
Mailchimp e la controversia sulla censura
Al centro delle critiche sollevate da Cole c’è un episodio recente che ha coinvolto Mailchimp, la piattaforma di email marketing controllata da Intuit. L’account del Trojan Bitcoin Club, un’organizzazione studentesca attiva presso la University of Southern California, è stato disattivato dopo che i membri avevano inviato messaggi contenenti riferimenti a Bitcoin. Solo dopo forti pressioni pubbliche l’account è stato riattivato.
Cole interpreta questo evento come parte di un fenomeno più ampio noto come “deplatforming”, che colpisce sviluppatori ed educatori nel settore delle criptovalute. Secondo lui, le politiche restrittive adottate da Mailchimp non sono semplicemente misure precauzionali contro contenuti problematici ma riflettono una visione ideologica che limita il dibattito su temi cruciali come quello del denaro digitale.
Inoltre, Cole sottolinea che tali azioni potrebbero avere ripercussioni negative sull’immagine dell’azienda stessa. La crescente attenzione da parte delle autorità federali americane verso pratiche considerate discriminatorie potrebbe esporre Intuit a rischi legali significativi. L’utilizzo dell’“Acceptable Use Policy” sembra più orientato a scelte politiche piuttosto che a una gestione obiettiva dei rischi commerciali.
Rischi reputazionali per Intuit
Oltre alle implicazioni etiche ed ideologiche sollevate dalla questione della censura sui contenuti legati al Bitcoin, Matt Cole mette in guardia anche riguardo ai potenziali danni reputazionali per Intuit derivanti dalle sue attuali pratiche aziendali. Le autorità competenti negli Stati Uniti stanno intensificando il monitoraggio sulle piattaforme tecnologiche accusate di comportamenti discriminatori nei confronti degli utenti.
Cole avverte che se le pratiche attuali dovessero continuare senza modifiche significative nella governance interna dell’azienda, potrebbero compromettere il dovere fiduciario nei confronti degli azionisti stessi. Un approccio percepito come parziale o ideologico potrebbe allontanare gli investitori e danneggiare la fiducia nel brand.
La lettera aperta funge quindi non solo da critica ma anche da invito ad adottare una prospettiva più inclusiva nei confronti delle nuove tecnologie finanziarie emergenti come il Bitcoin. Secondo Cole, è fondamentale riconsiderare le politiche interne affinché possano riflettere una visione più ampia sul futuro economico globale.
Proposte concrete per l’integrazione del Bitcoin
Nella sua missiva al vertice di Intuit, Matt Cole non si limita ad esprimere critiche; propone anche soluzioni concrete per migliorare la posizione strategica dell’azienda nel contesto moderno dei pagamenti digitali. Tra queste proposte spicca l’invito ad includere il Bitcoin tra gli asset aziendali seguendo quanto già fatto con successo dalla società GameStop.
Cole suggerisce infatti che l’inclusione del Bitcoin nel bilancio possa rappresentare non solo un atto simbolico ma anche una misura strategica contro i rischi posti dall’intelligenza artificiale . Con strumenti sempre più capaci nell’automatizzare processi complessi – tra cui quelli fiscali – prodotti tradizionali come TurboTax potrebbero perdere rilevanza se non supportati da innovazioni adeguate.
L’adozione del Bitcoin viene vista quindi sia sotto un profilo economico sia sotto quello della resilienza strategica: secondo Cole, sarebbe essenziale proteggere gli asset aziendali dai potenziali shock derivanti dall’automazione o dalle fluttuazioni macroeconomiche future causate dall’inflazione aggressiva o altre dinamiche globalizzanti.
Il precedente positivo con GameStop
L’intervento su Intuit arriva poco dopo il successo ottenuto con GameStop dove Strive Asset Management ha convinto la direzione ad investire in criptovalute trasformando parte delle riserve liquide in Bitcoin – circa 5 miliardi di dollari – attraverso note convertibili per 1 miliardo e mezzo già completata con successo dal consiglio d’amministrazione stesso.
Questa mossa rappresenta ciò che viene definito “Bitcoin Standard”, ovvero un approccio volto alla conservazione del valore nel lungo termine attraverso risorse digitalizzate. Per Strive, questa iniziativa costituisce ora un modello replicabile presso altre aziende americane, promuovendo governance basata su eccellenza apolitica piuttosto che orientamenti politici.
Matt Cole sta cercando così di riformulare principi fondamentali della finanza corporate, incoraggiando aziende a riconoscere il Bitcoin come strumento di sovranità finanziaria e resilienza strategica. Non si tratta solamente di rendimento: aggiungere Bitcoin al bilancio diventa una scelta carica di implicazioni profonde per il posizionamento futuro del business globale.