Il 8 aprile, la Camera dei Deputati ha ospitato un convegno intitolato “Il contributo della scienza nella gestione della fauna selvatica”, organizzato dai deputati del Partito Democratico. L’evento ha visto la partecipazione di esperti, amministratori e rappresentanti di associazioni del settore, tutti uniti nell’intento di sottolineare l’importanza dell’approccio scientifico nella definizione delle politiche relative alla fauna selvatica. I relatori hanno evidenziato come sia fondamentale andare oltre le posizioni polarizzate per trovare soluzioni efficaci.
Un approccio integrato per la gestione faunistica
Nel corso del convegno, i deputati Stefano Vaccari, Marco Simiani e Antonella Forattini hanno messo in luce la necessità di costruire un rapporto proficuo tra territorio, agricoltura e fauna selvatica. Hanno sottolineato che è essenziale adottare un approccio integrato che si basi sull’analisi dei dati scientifici. Questo approccio permetterebbe di avere una base solida su cui fondare le decisioni politiche riguardanti la gestione degli ecosistemi.
I relatori hanno insistito sul fatto che il contributo dell’Ispra è cruciale in questo processo. La scienza deve avere un ruolo autonomo nel cercare l’equilibrio tra gli interessi generali e le problematiche legate alla presenza invasiva di alcune specie animali. Queste ultime possono alterare gli equilibri ecologici esistenti e mettere a rischio altre forme di vita.
Inoltre, è stata menzionata l’importanza della legge 157 sulla protezione della fauna selvatica in Italia. Dopo 33 anni dalla sua introduzione, i relatori hanno chiesto una revisione seria basata su dati aggiornati e su una relazione dettagliata da parte del ministero competente. Solo così sarà possibile affrontare le sfide attuali legate alla biodiversità.
Interventi significativi al convegno
Durante il convegno sono intervenuti diversi esperti nel campo dell’agricoltura e della ricerca ambientale. Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura, ha parlato dell’importanza delle sinergie tra istituzioni locali ed enti scientifici per garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali.
Stefano Laporta, presidente dell’Ispra, ha enfatizzato come i dati raccolti possano fornire indicazioni preziose per interventi mirati nella conservazione degli habitat naturali. Piero Genovesi ha presentato ricerche recenti sulle specie invasive in Italia ed evidenziato come queste possano influenzare negativamente gli ecosistemi locali.
Maria Bugnoli, sindaca di Goro, ha portato l’esperienza diretta delle comunità locali nell’interfacciarsi con questioni faunistiche quotidiane mentre Giovanni Filippini ha discusso degli aspetti sanitari legati alla peste suina africana.
Altri interventi significativi sono stati quelli di Giampiero Sammuri del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e Marco Ciarafoni esperto faunistico venatorio che hanno condiviso best practices utili a migliorare la coesistenza tra agricoltura e biodiversità.
Angela Garofalo ed Angelo Lalli hanno concluso il ciclo d’interventi portando rispettivamente competenze agronomiche ed esperienza giuridica nel campo amministrativo a supporto delle proposte discusse durante il meeting.
L’incontro si è rivelato quindi non solo un momento informativo ma anche uno spazio utile per avviare collaborazioni future fra vari attori coinvolti nella tutela ambientale italiana.