Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, ha rilasciato un’intervista al «Corriere della Sera» in cui chiarisce la situazione attuale del Papa dopo il suo recente ricovero e la convalescenza. Nonostante le limitazioni imposte dalla salute, Parolin assicura che Francesco continua a esercitare il suo ruolo di guida nella Chiesa. L’intervista offre uno spaccato dettagliato sulla gestione delle questioni ecclesiali durante questo periodo delicato.
La continuità del governo papale
Parolin sottolinea come il Papa non abbia mai smesso di governare la Chiesa anche durante i giorni trascorsi in ospedale al Gemelli. Sebbene ci sia stata una riduzione dell’attività a causa delle condizioni di salute, le decisioni più importanti continuano a passare attraverso Francesco. Tuttavia, molte questioni quotidiane possono essere gestite dai collaboratori della Curia senza necessità di consultazione diretta con lui. Questo avviene seguendo le indicazioni già fornite dal Pontefice e nel rispetto delle normative vigenti.
Il cardinale fa notare che le problematiche presentate al Papa sono esclusivamente quelle su cui è richiesta la sua decisione finale. Per tutte le altre questioni più routine, i dicasteri vaticani hanno l’autorità per procedere autonomamente, mantenendo sempre un allineamento con le linee guida stabilite da Francesco stesso. Questa prassi non è nuova; anche nei periodi normali gli uffici vaticani operano seguendo direttive già ricevute.
Le canonizzazioni e l’operatività dei dicasteri
Un esempio concreto fornito da Parolin riguarda il processo di canonizzazione dei santi. Sebbene sia compito del Papa pronunciare la formula ufficiale per dichiarare una persona santa, esiste anche la possibilità che questa responsabilità venga delegata a un collaboratore designato nel caso in cui Francesco non possa farlo personalmente per motivi di salute o altro impedimento.
In tal senso, se il Santo Padre decidesse di autorizzare il cardinale Marcello Semeraro — attuale prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi — quest’ultimo potrebbe leggere la formula in nome del Pontefice stesso. Ciò evidenzia come l’organizzazione interna alla Santa Sede consenta una certa flessibilità operativa pur mantenendo intatta l’autorità papale.
Il recupero e i prossimi passi
Attualmente, secondo quanto riferito da Parolin, ciò che conta maggiormente è garantire al Papa un adeguato riposo affinché possa recuperare completamente nelle prossime settimane. I medici hanno consigliato due mesi di attività ridotta per permettere a Francesco di ristabilirsi pienamente dopo gli eventi recenti legati alla sua salute.
La speranza espressa dal segretario di Stato è quella che questo periodo meno intenso possa favorire un ritorno graduale ai ritmi precedenti dell’attività papale senza compromettere ulteriormente lo stato fisico del Santo Padre. L’attenzione rimane alta sulle condizioni generali della salute del Papa mentre si continua ad assicurare una governance efficace all’interno della Chiesa cattolica attraverso i suoi collaboratori fidati.