La questione dei balneari in Italia: nuove sfide e incertezze per la stagione estiva 2025 - Socialmedialife.it
La situazione attuale dei balneari in Italia si presenta complessa e variegata. Con l’arrivo della stagione estiva, le preoccupazioni riguardo alle concessioni balneari si intensificano. Le normative, infatti, sembrano cambiare da un comune all’altro, creando confusione tra gli imprenditori del settore. Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari, l’associazione che rappresenta le imprese balneari aderenti a Federturismo Confindustria, ha fatto il punto sulla questione, sottolineando le problematiche e le disparità che caratterizzano la situazione attuale.
Secondo Licordari, l’attuale normativa consente a ogni comune di gestire la questione delle concessioni come meglio crede. Questa disomogeneità porta a situazioni di incertezza e confusione, con diversi comuni che adottano regole differenti. Anche all’interno della stessa regione, i comuni limitrofi possono utilizzare principi diversi per le loro gare, generando ulteriori disparità di trattamento tra i concessionari. Ci sono comuni che, ad esempio, hanno deciso di posticipare le gare al 2027, mentre altri procedono in modo diverso.
Attualmente, solo due regioni, Basilicata e Sicilia, hanno mantenuto il controllo sulla questione, continuando a gestire le concessioni in modo diretto. Negli altri casi, la delega è stata affidata ai comuni. Questa scelta avrebbe potuto creare una maggiore uniformità nel trattamento delle concessioni, ma così non è stato. Un imprenditore che opera in un comune può ritrovarsi a fronteggiare situazioni completamente diverse rispetto a un collega situato a pochi chilometri di distanza, creando un clima di concorrenza sleale e incomprensibile.
Licordari ha messo in evidenza come il governo italiano avesse intrapreso un percorso corretto, avviando un tavolo di consultazione per esaminare la Direttiva Bolkestein e chiarire se esistessero le condizioni per avviare le gare. Tuttavia, questo approccio ha subito una battuta d’arresto a causa delle reazioni delle istituzioni europee. Bruxelles, sorpreso dalla disponibilità di risorse nel settore, ha imposto nuove linee guida al governo italiano, che ha accettato queste imposizioni senza esitazioni.
Questa situazione ha portato all’abrogazione del tavolo tecnico e all’adozione di una nuova normativa che, secondo Licordari, ignora completamente i principi stabiliti dall’articolo 12 della Direttiva, il quale stabilisce che le gare vanno indette solo quando la risorsa è scarsa. Così, un lavoro frutto dell’impegno di ben nove ministeri italiani è stato cancellato, perdendo di vista un’opportunità per dare il buon esempio ad altri paesi europei.
Licordari ha evidenziato la necessità di rispettare gli articoli 11 e 12 della Direttiva, attuando le misure necessarie per affrontare questa problematica. Secondo l’associazione, la questione delle concessioni balneari deve essere trattata come concessioni di beni e non di servizi. L’articolo 12, infatti, subordina l’indizione delle gare alla scarsità delle risorse, evidenziando come in Italia ci sia una mancanza di obiettività nell’affrontare questo tema.
Il presidente di Assobalneari ha espresso la necessità di trovare un interlocutore capace di portare chiarezza in questa situazione confusa, auspicando che l’Italia possa finalmente riconoscere e affrontare queste problematiche con una maggiore fermezza.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha recentemente annunciato la possibilità di indennizzi per i balneari, evidenziando l’impegno del governo nel cercare di offrire un supporto al settore. Tuttavia, Licordari sottolinea l’importanza di far comprendere all’Europa che l’Italia sta continuando a monitorare la scarsità di risorse. Le gare devono essere indette solo nei casi di effettiva scarsità, e ciò richiede un approccio più critico e meno conformista nei confronti delle imposizioni europee.
L’argomento delle concessioni balneari rimane quindi un tema caldo, con molte questioni da risolvere prima dell’arrivo della stagione estiva. La situazione attuale, segnata da incertezze e confusione, richiede un’approfondita riflessione e azioni concrete per garantire una gestione equa e sostenibile del patrimonio balneare italiano.