Portare la poesia in luoghi inaspettati e coinvolgere le persone attraverso la letteratura e l’arte. È questo l’obiettivo di Babs Gons, considerata la regina della poesia performativa nei Paesi Bassi. Gons, attuale poetessa nazionale, ha pubblicato recentemente la raccolta ‘Fallo comunque’ . Anche Ellen Deckwitz, poetessa ufficiale di Amsterdam, condivide questa missione, utilizzando non solo le parole, ma anche la tecnologia per avvicinare il pubblico alla poesia. Questo messaggio di inclusività trova particolare risonanza in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, celebrata il 21 marzo in tutto il mondo.
La visione di Babs Gons: un ponte tra il pubblico e la poesia
“La poesia non deve necessariamente avere una funzione,” afferma Babs Gons in un’intervista all’ANSA. “Possiamo utilizzarla come lente per leggere il passato, il presente e il futuro. La poesia ha il potere di creare mondi.” Questa filosofia è stata evidente nella sua recente performance al Rijksmuseum di Amsterdam, parte del tour letterario ‘La scoperta dell’Olanda – Un anno di libri dai Paesi Bassi’. Nel 2025, i Paesi Bassi saranno Paese Ospite d’Onore al Salone del Libro di Torino, un evento che punta a far conoscere la voce potente della letteratura olandese al pubblico italiano. Un’iniziativa promossa dalla Fondazione olandese per la Letteratura in collaborazione con l’Ambasciata e il Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi in Italia.
Gons sottolinea l’importanza di far sentire la propria voce attraverso la poesia, affinché questa possa raccontare storie da prospettive diverse. “Essere l’immagine della poesia per il Paese è un ruolo che mi mette soggezione,” prosegue. “Voglio che il maggior numero di persone possibile si senta coinvolto e che riescano a vedere la bellezza della poesia.” Con queste affermazioni, Gons si propone di distruggere il mito secondo cui la poesia sia solo per un’élite.
Il progetto innovativo di Ellen Deckwitz: Poem Booth
Ellen Deckwitz è un’altra figura di spicco della scena poetica olandese, che si unisce al coro di voci che propongono un modo alternativo di vivere la poesia. Tra le sue iniziative per il Salone del Libro di Torino c’è la creazione di ‘Poem Booth’, una macchina interattiva progettata da Justus Bruns e Mingus Vogel dello studio Vouw. Questa macchina è capace di catturare un’immagine di una persona e generare in tempo reale una poesia ispirata all’aspetto visivo e al modello poetico scelto. Durante il Salone, le poesie create saranno in italiano, permettendo così un continuo scambio culturale.
Deckwitz, che ha pubblicato in Italia il libro ‘Fisica avanzata’ , racconta come ‘Poem Booth’ non sia solo uno strumento per generare poesie, ma un catalizzatore di nuove connessioni. “La cabina funge da spazio dove nascono conoscenze,” spiega. “La poesia diventa un mezzo per unire le persone, promuovendo conversazioni che altrimenti non sarebbero avvenute.” Con un focus sulla slow tech, Deckwitz e il suo team si oppongono all’idea di una tecnologia che degrada le interazioni umane, puntando invece su strumenti capaci di valorizzare l’umanità.
L’importanza dell’amicizia: un nuovo progetto al Salone del Libro
Per il Salone del Libro di Torino, Ellen Deckwitz è coinvolta in un’altra iniziativa intitolata ‘Hai una nuova richiesta di amicizia’. Questo progetto vede sei autori, tre olandesi e tre italiani, scriversi lettere sul significato dell’amicizia in tempi difficili. Oltre a Deckwitz, partecipano Nikki Dekker e Simone Atangana Bekono per l’Olanda, e Ginevra Lamberti, Marta Barone e Paola Moretti per l’Italia. Deckwitz commenta: “Io e Moretti esploriamo come l’amicizia si manifesti in un periodo tumultuoso come quello che stiamo attraversando.”
Queste iniziative dimostrano come la scena poetica olandese, rappresentata da Gons e Deckwitz, stia cercando di creare legami tra diverse culture e comunità. Il progetto del Salone del Libro è solo una delle tante occasioni in cui la poesia emerge come un veicolo di connessione sociale e culturale, arricchendo entrambe le realtà coinvolte.