La Nazionale Italiana di Rugby si prepara a Roma per l’ultimo match del Sei Nazioni contro l’Irlanda

L’atmosfera nella Capitale è carica di attesa per l’ultimo incontro della Nazionale Italiana di Rugby nel torneo Sei Nazioni. Sabato 15 marzo, gli azzurri sfideranno l’Irlanda e, in vista di questo appuntamento cruciale, atleti e staff condividono la loro visione riguardo all’importanza dei valori sportivi. Questi principi saranno messi in evidenza anche in occasione del Giubileo dello Sport, che avrà luogo a metà giugno. Il commissario tecnico Gonzalo Quesada ha già anticipato che questo è un anno straordinario per il rugby e non solo.

Preparazioni e aspettative per l’ultimo match

La Nazionale Italiana sta attualmente avviando le ultime fasi di preparazione al Complesso Olimpico Giulio Onesti, un impianto che offre tutto il necessario per affinare la forma fisica e strategica. I giocatori sono motivati e carichi. Danilo Fischetti, uno dei piloni della squadra, ha dichiarato: “Siamo pronti, abbiamo voglia di dimostrare ciò di cui siamo capaci”. Le sue parole evidenziano la determinazione del gruppo, che è pronto a scendere in campo per una partita che è molto più di un semplice incontro di rugby. Gli atleti sono consapevoli dell’importanza di rappresentare non solo se stessi, ma un intero paese attraverso il loro gioco.

Fischetti ha toccato un tema centrale: il rispetto reciproco in campo. Nonostante la natura competitiva del rugby, emerge la necessità di mantenere un comportamento leale. Questo principio non è solo una norma, ma una vera e propria filosofia che accompagna gli azzurri durante ogni partita. “Lealtà e lavoro di squadra sono essenziali, non solo in campo, ma anche nelle sfide quotidiane della vita”, ha affermato.

I valori fondamentali del rugby

Il capitano Michele Lamaro ha espresso una riflessione profonda sul rugby, sostenendo che “la violenza è estranea al nostro sport.” Questo concetto nasce dalla continua interazione fisica tra i giocatori, che si sfidano intensamente ma sempre nel rispetto reciproco. Lamaro ha sottolineato il legame tra compagni e avversari, evidenziando come ogni singolo giocatore debba fidarsi degli altri per garantire il successo della squadra.

La Nazionale si trova attualmente in un momento cruciale, con gli atleti focalizzati sull’obiettivo di migliorare il loro gioco e raggiungere risultati significativi. Questo è particolarmente importante, poiché quest’anno si celebra il 25° anniversario dell’entrata dell’Italia nel Sei Nazioni. La squadra sente il peso di questa storia e della sua importanza, essendo parte di un torneo così rinomato.

Inoltre, con l’avvicinarsi del Giubileo dello Sport, che si svolgerà a metà giugno, il rugby avrà l’opportunità di dimostrare quanto possa incarnare valori di unità, speranza e integrità. “Sarà un momento memorabile per riflettere sull’importanza dello sport come insegnante di vita”, ha affermato Lamaro.

L’influenza di Papa Francesco e l’anno eccezionale

Gonzalo Quesada, il commissario tecnico, sente una forte affinità con i valori espressi da Papa Francesco, condividendo la stessa eredità culturale argentina. Quesada ha dichiarato: “Sono completamente d’accordo con il Papa. L’unione e la solidarietà sono ciò che rende bello il rugby. Nessuno gioca per sé, ma tutti per il bene della squadra.” Il significato di queste parole è amplificato dalla sua personale esperienza e dalla connessione con il percorso spirituale attuale del rugby.

Riflettendo sull’impatto dell’elezione di Papa Francesco nel 2013, il ct ha ricordato l’orgoglio e la gioia che quel momento ha portato in Argentina. “Ogni ruolo nel rugby è fondamentale e la solidarietà tra i giocatori è ciò che costruisce una squadra vincente.” Quesada ha anche parlato dell’importanza di avere una vita spirituale intensa, che consente di affrontare le sfide della vita con serenità e determinazione. Per il tecnico, questo è un anno eccezionale, trascorso a Roma, e il Giubileo dello Sport sarà un’esperienza indimenticabile.

Le esperienze condivise dello sport

Giovanbattista Venditti, oggi team manager della Nazionale, ricorda con affetto il suo incontro con Papa Francesco durante il quale ha percepito la potenza di valori collettivi che caratterizzano il rugby. La sua riflessione sulla necessità di superare insieme le difficoltà sottolinea quanto lo sport rappresenti un microcosmo della vita. Un gruppo che affronta le sfide fianco a fianco è un esempio per tutti, non solo nel rugby ma in qualsiasi contesto.

Venditti ha inoltre rimarcato come il rugby richieda non solo abilità fisiche, ma anche una dose considerevole di intuito e supporto reciproco. “Gli ostacoli fanno parte del gioco, proprio come della vita”, ha concluso, rimarcando che la fede è un elemento fondamentale per affrontarli. In un contesto di forti legami e di crescita collettiva, il rugby continua a dimostrarsi una via per insegnare valori essenziali, non solo ai giocatori, ma anche a chi assiste agli incontri.

Published by