La NASA ha avviato una nuova missione, CIBER-2, per esplorare e rivedere le stime sul numero di stelle presenti nell’universo. Attraverso l’uso di un razzo-sonda, gli scienziati intendono raccogliere dati che potrebbero indicare che il conteggio attuale delle stelle è sottostimato. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo nella comprensione della nostra galassia e oltre.
Come si calcola il numero di stelle
Osservando il cielo notturno, molti si sono chiesti quante stelle brillino sopra di noi. Sebbene circa 25mila siano visibili ad occhio nudo dalla Terra, questo rappresenta solo una frazione del totale esistente. Gli scienziati hanno sviluppato metodi per stimare la quantità totale di stelle nell’universo basandosi su calcoli relativi al numero medio di stelle in una galassia e al numero complessivo delle galassie stesse.
Le stime attuali suggeriscono che ci siano circa 100 milioni di stelle in ogni galassia; tuttavia, alcuni esperti ritengono che questo dato possa essere addirittura dieci volte superiore. Moltiplicando questa cifra per le circa 2 trilioni di galassie conosciute nel cosmo, si arriva a un risultato impressionante: cento quintilioni è la cifra approssimativa delle stelle presenti nell’universo.
Questa enorme quantità implica che ci sarebbero più stelle rispetto ai granelli di sabbia sulla Terra—stimati intorno ai 7 quintilioni e mezzo. Tuttavia, i calcoli attuali presuppongono erroneamente che tutte queste stelle risiedano all’interno delle galassie; recenti scoperte suggeriscono invece la possibilità dell’esistenza anche al di fuori dei confini galattici.
Dettagli sulla missione CIBER-2
La missione CIBER-2 prevede il lancio dello strumento omonimo a bordo di un razzo-sonda suborbitale progettato per condurre brevi viaggi nello spazio prima del recupero a terra. Una volta superata l’atmosfera terrestre, CIBER-2 avrà accesso a una porzione del cielo pari a circa quattro gradi quadrati—un’area significativa considerando che la Luna piena occupa solo mezzo grado nel nostro cielo.
Invece di contare le singole stelle visibili nella sua area d’indagine, lo strumento misurerà la luce diffusa nota come bagliore extragalattico o luce cosmica diffusa. Questo approccio innovativo permetterà agli scienziati non solo d’identificare nuove sorgenti stellari ma anche d’acquisire informazioni sulle caratteristiche generali della luminosità stellare presente nel cosmo.
CIBER-2 porterà con sé strumenti scientifici avanzati capaci d’analizzare vari aspetti della luce emessa dalle diverse classi stellari durante i suoi voli suborbitali.
Il significato del bagliore cosmico
Il bagliore cosmico rappresenta la somma totale della luce prodotta dall’universo attraverso tutta la sua storia evolutiva ed è composto da diverse lunghezze d’onda luminose. Nella sua analisi dettagliata, CIBER-2 si concentrerà sull’infrarosso cosmico , dove molti ricercatori ipotizzano provenga principalmente dalle nane rosse M e K—le tipologie stellari più comuni osservate finora.
Misurando questa radiazione infrarossa emessa dalle varie classi stellari invisibili fino ad oggi agli strumenti tradizionali degli astronomi terrestri o spaziali, gli scienziati sperano non solo d’arricchire le loro conoscenze sul numero effettivo delle stelle ma anche sulle loro caratteristiche fisiche e chimiche fondamentali.
Con questa missione ambiziosa ed innovativa alla ricerca dell’invisibile universo luminoso circostante noi stessi potrebbe aprire nuove strade alla comprensione dell’evoluzione cosmica e dei processi formativi all’origine delle nostre galassie.
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