Oggi alle 18, la Fondazione Perosi ospita un evento dedicato alla musica futurista presso la sala concerti di Palazzo Gromo Losa, al Piazzo. Con un biglietto d’ingresso di 5 euro, i partecipanti potranno immergersi in una chiacchierata guidata da Stefano Giacomelli, direttore dell’Accademia Perosi. L’incontro si propone di esplorare il movimento futurista del Novecento e il suo impatto sulla musica contemporanea.
Un’introduzione al movimento futurista
Il movimento futurista è emerso all’inizio del Novecento come una reazione contro le tradizioni artistiche consolidate. Sostenuto da figure come Filippo Tommaso Marinetti, il futurismo ha cercato di abbracciare l’innovazione e il dinamismo della vita moderna. Durante l’incontro odierno, Giacomelli analizzerà le origini del movimento attraverso i suoi manifesti e le opere dei principali esponenti artistici dell’epoca.
Particolare attenzione sarà riservata ai manifesti musicali redatti da Francesco Pratella tra il 1910 e il 1912. Questi documenti storici auspicavano una totale libertà espressiva per i musicisti e proponevano l’abolizione delle accademie musicali tradizionali. Questo aspetto è particolarmente interessante poiché evidenzia la tensione tra innovazione artistica e formazione accademica che caratterizzava quel periodo.
La rivoluzione sonora dei Futuristi
I musicisti futuristi hanno sfidato ogni convenzione musicale precedente con l’intento di rompere con le norme stabilite dalla tradizione. I temi cari a questo movimento includevano non solo la velocità ma anche un rifiuto netto del passato; ciò si rifletteva nella loro volontà di stravolgere ogni regola compositiva fino ad arrivare all’eliminazione della scrittura musicale su pentagramma.
Uno dei protagonisti più eccentrici fu Luigi Russolo, noto per aver scritto “L’arte dei rumori”. Russolo ha inventato strumenti chiamati “intonarumori”, progettati per riprodurre suoni industriali come scoppiatori e rombatori. Questi dispositivi ingombranti sono oggi considerati pezzi da museo ma rappresentano uno degli sforzi più audaci nel tentativo di integrare i rumori quotidiani nella musica.
Durante l’incontro saranno presentati video ed estratti audio che illustreranno queste idee innovative in modo diretto ed efficace, permettendo ai partecipanti di comprendere appieno quanto fosse radicale questa visione della musica.
L’eredità musicale del Futurismo
Le sperimentazioni sonore dei Futuristi hanno avuto ripercussioni significative sui compositori successivi nel XX secolo. Giacomelli sottolinea come molti musicisti famosi siano stati influenzati dalle idee innovative proposte dai Futuristi; nomi notabili includono Igor Stravinskij, Arthur Honegger, George Antheil e John Cage.
Queste influenze si possono osservare nei lavori successivi che spesso mescolano elementi tradizionali con approcci avanguardistici simili a quelli promossi dai Futuristi. Durante la sua presentazione, Giacomelli mostrerà spartiti in cui la scrittura musicale convenzionale viene completamente abolita a favore di forme espressive nuove ed estremamente libere.
La serata promette quindi non solo un approfondimento storico ma anche una riflessione sull’impatto duraturo delle idee futuriste sulla musica contemporanea.