La mostra ‘Gli Shinhanga’: un viaggio attraverso l’evoluzione delle stampe giapponesi a Roma

A partire dal 13 marzo, i Musei di San Salvatore in Lauro a Roma ospitano la mostra ‘Gli Shinhanga. Una rivoluzione nelle stampe giapponesi’, un’esposizione che esplora l’evoluzione della tradizionale arte della stampa nipponica. Attraverso oltre 120 opere, il visitatore può immergersi in un periodo che va dalla seconda metà dell’Ottocento fino agli anni ’30 del Novecento, caratterizzato da una profonda trasformazione culturale e artistica del Giappone.

Il contesto storico e culturale delle stampe Shinhanga

La corrente artistica degli Shinhanga rappresenta un’importante evoluzione rispetto al tradizionale Ukiyoe, famosa per le sue rappresentazioni vivide della vita quotidiana e della bellezza naturale. Con il termine ‘Shinhanga’, che significa “nuova xilografia”, si fa riferimento a una rinascita della tecnica di stampa che incorpora elementi moderni e influenze occidentali. Questo cambiamento avviene in un contesto di apertura del Giappone all’Occidente, dopo un lungo periodo di isolamento.

Nel corso di questi decenni, il Giappone subisce una serie di radicali trasformazioni: dall’industrializzazione all’adozione di nuove forme di espressione artistica. I maestri come Itō Shinsui, Kawase Hasui e Hashiguchi Goyō non solo riprendono i temi della tradizione, come i paesaggi del Monte Fuji, ma li reinterpretano attraverso pratiche estetiche moderne, creando opere che parlano sia al pubblico giapponese che a quello occidentale. La loro arte diventa un linguaggio universale in grado di raccontare una cultura in transizione, riflettendo il dialogo tra tradizione e innovazione.

Temi e soggetti delle opere esposte

Una delle caratteristiche più affascinanti delle opere Shinhanga è la varietà dei soggetti rappresentati. Mentre l’Ukiyoe si focalizzava su figure mitologiche e geishe famose, lo Shinhanga porta in primo piano la vita quotidiana delle donne comuni, offrendo un’interpretazione più intima della femminilità giapponese. I bijinga, i ritratti di belle donne, mostrano scene ordinarie come donne che si pettinano o si truccano, rendendo le protagoniste più accessibili e vicine all’osservatore.

In aggiunta a queste immagini, il paesaggio giapponese viene affrontato con un nuovo occhio. La natura, rappresentata in momenti di quiete e bellezza, viene colta in scenari inediti, come le notti illuminate dalla luna o i campi innevati. Queste vedute non solo offrono uno spaccato della vita rurale giapponese, ma evocano anche una sensazione di nostalgia e pace, riflettendo una transizione temporale e culturale.

L’influenza dell’Occidente e il dialogo culturale

La mostra di Roma non si limita a presentare opere giapponesi, ma mette in evidenza la crescente influenza dell’Occidente sull’arte nipponica. Paola Scrolavezza, curatrice dell’evento, sottolinea come gli artisti Shinhanga abbiano assorbito gli elementi estetici e le tecniche all’avanguardia provenienti dall’Europa. Questi autori, diventati a loro volta esploratori, hanno saputo fondere i temi orientali con elementi occidentali, come nelle stampe che rappresentano le piramidi di Gaza o i canali di Venezia, dimostrando una curiosità e una capacità di dialogo tra culture.

Questo scambio culturale è particolarmente evidente nella rappresentazione di luoghi e scene che un tempo erano considerati esotici. La capacità di reinterpretare il mondo attraverso una lente giapponese, utilizzando una tecnica tradizionale come la xilografia, rende evidente come il Giappone abbia saputo preservare la propria essenza culturale mentre si apriva a nuove influenze.

Un’esperienza curata e arricchente

L’esposizione che si sviluppa fino al 15 giugno non si limita alle stampe, ma include anche video, oggetti di arredamento, kimono storici e fotografie, arricchendo l’esperienza del visitatore. Questa integrazione di diversi media permette di comprendere non solo l’evoluzione dell’arte della stampa giapponese, ma anche come la società, la moda e perfino la politica abbiano subito un cambiamento significativo in quel periodo. È un racconto visivo che permette di cogliere i profondi legami tra storia e arte, e come questa evoluzione abbia contribuito a dare forma al Giappone moderno.

La mostra è realizzata in collaborazione con il Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka, la Fondazione Italia-Giappone e altri enti, offrendo così un’opportunità unica di scoprire un’arte che continua a influenzare la percezione della cultura giapponese nel mondo contemporaneo. Chiunque sia interessato all’arte e alla storia del Giappone troverà in questa esposizione un percorso affascinante e illuminante.

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