La lettura nel Sud Italia: numeri preoccupanti e iniziative per il futuro

La ricerca dell’Associazione Italiana Editori rivela un preoccupante calo della lettura nel Sud Italia, con tassi inferiori rispetto al Centro-Nord e una carenza di librerie e biblioteche adeguate.
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Nel Sud Italia e nelle Isole, la facilità di accesso alla lettura mostra un panorama piuttosto allarmante. Secondo la recente ricerca condotta dall'Associazione Italiana Editori e presentata durante il convegno "Per una primavera della lettura al sud," si evidenzia un basso tasso di lettura rispetto al Centro-Nord e una carenza significativa di librerie e biblioteche adeguate. Questi dati offrono uno spaccato della situazione culturale e sociale nelle regioni meridionali del Paese.

Tassi di lettura a confronto: Sud vs Centro-Nord

Dalla ricerca emerge che solo il 62% dei cittadini sopra i 15 anni nel Sud legge libri, siano essi cartacei, eBook o audiolibri. Questa percentuale è di 15 punti inferiori rispetto al 77% registrato nel Centro-Nord, dove la tradizione della lettura è più radicata e supportata da una rete di infrastrutture culturali di maggiore qualità. La media nazionale di lettori si attesta al 72%, un dato che mette in evidenza un gap significativo per il Sud e le Isole.

Questo contesto si riflette anche nelle librerie presenti sul territorio. Attualmente, nel Meridione, si registra una diminuzione del 25% delle librerie in rapporto alla popolazione, una situazione che ostacola la diffusione della lettura e limita le opzioni disponibili per gli appassionati di libri. Le vendite di testi si mantengono sotto il 20% del totale nazionale, segno che la domanda di lettura è cospicua ma mal supportata dall'offerta.

Biblioteche insufficienti e patrimonio librario ridotto

Nonostante la presenza di biblioteche, queste risultano spesso inadeguate, sia per quanto riguarda le strutture che le collezioni a disposizione. I prestiti per abitante nel Sud sono meno di un decimo di quelli del Centro-Nord, segnalando un problema ben più ampio. Le biblioteche del Meridione possiedono in media 1.763 volumi, rispetto ai 3.244 del Centro-Nord. Questo impoverimento del patrimonio librario si traduce in pratiche di prestito assai limitate.

Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha recentemente sottolineato che c'è grande voglia di conoscenza, soprattutto tra i giovani delle generazioni più recenti. Il Piano Olivetti dello stesso ministero cerca di affrontare queste problematiche, puntando a investire 34 milioni di euro per promuovere l’accesso alla cultura nelle aree meno sviluppate. Le iniziative coinvolgono otto Regioni, tra cui Abruzzo, Molise, Sicilia e Calabria, con l'intento di rinvigorire la vita culturale.

Le strategie del Piano Olivetti e il ruolo delle librerie

Con il nuovo piano, si mira a ripristinare fondi destinati a librerie e biblioteche, con particolare attenzione per le zone svantaggiate. Il ministro Giuli ha fatto notare che è fondamentale concertare le azioni con tutte le parti coinvolte per garantire un accesso più diretto e facilitato a quelle che sono, in sostanza, le officine di sapere del nostro Paese. Le misure privilegiano il supporto per l'apertura di nuove librerie e l'acquisto di volumi, in modo da aumentare l'offerta culturale.

Ad oggi, nel Sud e nelle Isole, risulta che ci sia una libreria ogni 20.880 abitanti, un dato ben più sfavorevole rispetto a una ogni 15.730 abitanti al Centro-Nord. Le librerie indipendenti stanno affrontando sfide significative, andando ad avere minori visitatori rispetto alle catene di librerie, che si confermano come il canale di acquisto principale per il 48% degli acquirenti.

Differenze nel comportamento alla lettura tra giovani e adulti

Nei dati emerge che i giovani meridionali leggono più dei loro genitori, con percentuali di lettura che superano la media della popolazione del Centro-Nord. Ad esempio, il 84% degli adolescenti tra i 15 e i 17 anni legge regolarmente, una cifra che scende al 79% nella fascia 18-24 anni. Questo segnale positivo potrebbe indicare una speranza per il futuro, anche se la situazione nel complesso resta critica.

Da un lato, le iniziative del Piano Olivetti e il rinnovato interesse dimostrato dalle istituzioni possono stimolare un cambiamento. Dall'altro, l'attenzione verso la costruzione di solide alleanze tra pubblico e privato è fondamentale per garantire che le nuove risorse possano essere utilizzate in modo efficace e mirato per attrarre lettori e creare una cultura della lettura più viva e radicata nel Sud Italia.

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