La guerra dei dazi tra USA e Cina: impatti economici e reazioni globali - Socialmedialife.it
L’intensificarsi della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina pone nuove sfide ai mercati globali e alle economie nazionali. Con un discorso atteso di Donald Trump al Congresso, le borse europee hanno già mostrato segnali di forte ribasso, mentre le tensioni commerciali si amplificano. I settori automobilistico e agroalimentare rischiano ripercussioni significative in Italia e in tutta Europa.
Martedì 4 Marzo 2025, l’atmosfera è tesa in vista del discorso di Donald Trump al Congresso, dove si prevede che parlerà dell’evoluzione della guerra dei dazi. Le borse europee, già colpite dalle incertezze del settore commerciale, hanno aperto la giornata in netto calo. Milano ha registrato un ribasso del 2,2%, un sentimento che ha coinvolto anche altri mercati europei. I dazi imposti dagli Stati Uniti non colpiscono solo i paesi vicini come Canada e Messico, ma hanno ripercussioni dirette anche sulla Cina, che ha dichiarato la sua disponibilità a resistere a lungo in questa battaglia economica.
La Cina ha fornito una risposta decisa contro i dazi statunitensi, affermando che è pronta a combattere fino in fondo. In questo contesto, Xi Jinping ha annunciato tariffe pari al 15% su diversi prodotti americani, colpendo in particolare il settore agroalimentare, come mais, pollame e grano. Queste misure non fanno altro che incentivare una spirale di ritorsioni, complicando ulteriormente la situazione.
L’introduzione dei dazi statunitensi, entrati ufficialmente in vigore oggi, ha un impatto diretto sulle esportazioni cinesi e compromettono seriamente il mercato automobilistico italiano. L’associazione Federcarrozzieri ha avvertito che, a lungo termine, i dazi contro Canada e Messico potrebbero generare un effetto domino devastante. Marchi noti come Volkswagen, Audi, BMW, Stellantis, Honda e altri producono automobili in questi paesi. Di conseguenza, i nuovi prezzi dei veicoli e dei ricambi auto sul mercato italiano potrebbero aumentarne significativamente il costo.
Davide Galli, presidente di Federcarrozzieri, ha evidenziato che anche la filiera della componentistica subirà un durissimo colpo. I dazi colpiranno parti fondamentali come airbag, cinture di sicurezza, pneumatici e freni. Questo scenario potrebbe tradursi in un aumento dei prezzi per il consumatore finale; si stimano incrementi compresi tra 2.500 e 3.000 euro per veicolo rispetto ai listini attuali, col rischio di esacerbare la già grave crisi del settore.
Le misure adottate dagli Stati Uniti non riguardano solo il mercato interno, ma pongono seri rischi anche per l’Unione Europea. La risposta cinese ai dazi americani potrebbe generare distorsioni inflazionistiche che si estenderebbero a livello globale. Pechino, consapevole delle conseguenze, ha diversificato le proprie importazioni, puntando a sviluppare maggiormente i rapporti commerciali con il Sud America e altre regioni, per ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti.
Questa situazione non fa altro che alimentare incertezze nei mercati e rendere le economie europee vulnerabili a shock esterni. Le dichiarazioni di rappresentanti europei avvertono del rischio di una crisi commerciale su scala mondiale se non si trova una via di uscita da questa escalation di misure protezionistiche. Le aspettative sono per un periodo di grande incertezze economiche, in cui il settore del commercio globale potrebbe subire danni irreversibili.
Mentre si attende il discorso di Trump, analisti e investitori continuano a monitorare attentamente le dinamiche del mercato, temendo un’escalation che potrebbe avere conseguenze devastanti per molti settori dell’economia.