La distilleria Berta, attiva dal 1947, ha saputo innovare nel settore della grappa introducendo un elemento inusuale: la musica classica. Dal 2005, le cantine della famiglia Berta sono cullate dalle note di grandi compositori come Brahms e Mozart. Questa pratica non solo crea un’atmosfera unica, ma secondo i produttori contribuisce anche a migliorare il prodotto finale. Ogni anno vengono prodotte circa 600 mila bottiglie di grappa, generando un fatturato di circa 10 milioni di euro.
L’arte della distillazione tra tradizione e innovazione
Le distillerie Berta si trovano su una collina a Mombaruzzo, in provincia di Asti. Qui l’ambiente è caratterizzato da alambicchi in rame che svettano sopra il Museo della Grappa e da un laboratorio dove vengono prodotti gli storici Amaretti di Mombaruzzo. Gianfranco ed Enrico Berta hanno preso le redini dell’azienda seguendo l’esempio del padre Paolo. Negli anni ’90 hanno compreso l’importanza della pazienza nella produzione della grappa; questo processo richiede tempo per svilupparsi pienamente.
Giulia Berta, figlia di Enrico e rappresentante della quarta generazione alla guida dell’azienda, sottolinea come “distillare ti insegna a guardare le cose con un altro punto di vista”. La filosofia aziendale è chiara: se la grappa non è pronta per essere imbottigliata, non viene messa sul mercato. Questo approccio richiede coraggio e rispetto per il prodotto finale.
Il processo produttivo: dalla vinaccia al bicchiere
Il piazzale antistante la distilleria emana profumi intensi grazie alle vinacce provenienti da tutta Italia; l’80% proviene dal Piemonte mentre il resto arriva da altre regioni selezionate. Le vinacce vengono conservate in bidoni alimentari che ne mantengono l’umidità necessaria per continuare a fermentare e aumentare il contenuto alcolico.
Giulia spiega che ottenere una buona grappa dipende dalla qualità delle vinacce utilizzate. Durante gli anni difficili legati alla siccità o ad altre problematiche climatiche, sarà necessario cercarle presso viticoltori più fortunati o capaci nella loro produzione. Il processo prevede diverse fasi: dopo essere state diraspate e setacciate, le vinacce passano attraverso un disalcolatore dove il vapore acqueo caldo estrae l’alcol insieme alle molecole odorose.
Il liquido ottenuto viene poi filtrato per eliminare eventuali impurità prima di essere distillato in alambicchi a tre colonne per estrarre “il cuore” del prodotto finale; questo può riposare sei mesi in vasche d’acciaio o decenni in botti di rovere mentre ascolta musica classica.
L’influenza positiva della musica sulla qualità del prodotto
L’intuizione originale riguardo all’affinamento musicale risale agli anni ’50 quando Paolo Berta decise non solo di vendere ma anche far riposare parte delle sue produzioni. Oggi ogni cantina ha caratteristiche specifiche sia olfattive sia musicali; luci colorate segnalano i cambiamenti delle stagioni mentre un sistema naturale favorisce la circolazione dell’aria.
Gianfranco ha collegato questa pratica all’Effetto Mozart studiato dai fisici Frances Rauscher e Gordon Shaw nel 1993; secondo questa teoria le vibrazioni armoniche influenzano positivamente lo sviluppo dei liquidi durante l’invecchiamento grazie all’interazione con il legno delle botti.
Nel 2025 la distilleria collabora nuovamente con Maestro Beppe Vessicchio sul Metodo Freeman che esplora ulteriormente questi effetti benefici sulla qualità dei vini e dei distillati attraverso frequenze sonore armoniche naturali.
Come degustare correttamente la grappa
Per apprezzarne appieno i sentori aromatici è consigliabile servire la grappa tra i 18° e i 20° C utilizzando bicchieri ampi che permettano ai profumi di sprigionarsi completamente. Le giovani grappas possono essere servite nei tipici bicchieri stretti mentre quelle più mature rivelano complessità aromatiche dovute sia alla materia prima sia all’invecchiamento stesso.
Ideale sarebbe degustarla nel tardo pomeriggio o dopo cena abbinandola a formaggi stagionati oppure accompagnata da confetture locali come cugnà – una salsa dolce tipica piemontese – creando così una sinfonia gustativa perfetta tra cibo e bevanda.