La Compagnia della Fortezza, attiva nell’istituto penale di Volterra, è la più longeva esperienza di teatro in carcere in Italia. Fondata dal regista Armando Punzo, ha recentemente ricevuto l’onorificenza di ufficiale dell’Ordine al merito dal presidente della Repubblica. Questo riconoscimento sottolinea l’importanza del progetto nel panorama culturale italiano e il suo impatto sulle persone detenute.
Un traguardo significativo per Armando Punzo
Il 26 febbraio scorso, Armando Punzo ha ricevuto un importante riconoscimento al Quirinale per il suo lavoro con la Compagnia della Fortezza. Con trentasette anni di storia alle spalle, questo progetto si distingue non solo per la sua longevità ma anche per l’approccio innovativo che ha portato nel contesto carcerario. Nella motivazione dell’onorificenza si evidenzia come Punzo abbia messo a disposizione delle persone detenute la sua esperienza artistica. In una dichiarazione rilasciata ai media vaticani, Punzo ha espresso il suo onore nel ricevere tale premio e ha sottolineato come questi riconoscimenti siano fondamentali per chi opera in ambiti spesso trascurati dalla società.
Punzo non considera il teatro sociale come l’unico obiettivo del suo lavoro; piuttosto lo vede come un mezzo attraverso cui le persone possono esplorare se stesse e le proprie potenzialità artistiche. Il suo approccio mira a creare uno spazio dove i partecipanti possano esprimersi liberamente senza sentirsi giudicati o limitati dalle loro circostanze.
Un’arte oltre la rieducazione
Armando Punzo chiarisce che il teatro da lui praticato non è semplicemente un’attività riabilitativa ma una forma d’arte autentica che sfida i confini tradizionali del palcoscenico. Secondo lui, ciò che rende unico questo progetto è proprio la possibilità di confrontarsi con altri attori non professionisti all’interno del carcere. L’obiettivo principale è quello di coinvolgere gli attori in un processo creativo collettivo piuttosto che focalizzarsi esclusivamente sulla loro riabilitazione personale.
Punzo crede fermamente nella capacità dell’arte di trasformare gli spazi più chiusi e isolati della società umana in luoghi dove si possa comunicare e condividere esperienze significative con un pubblico esterno. Questa visione amplia notevolmente le prospettive sul ruolo del teatro all’interno delle istituzioni penitenziarie.
Nuovi progetti: Cenerentola sul palcoscenico carcerario
Attualmente, la Compagnia della Fortezza sta lavorando a uno spettacolo ispirato alla fiaba classica di Cenerentola, previsto per questa estate. Secondo Punzo, questa storia rappresenta una metafora potente riguardo alla vita dei detenuti: “La fanciulla costretta tra le ceneri simboleggia coloro che sono stati messi da parte dalla società.” Attraverso questo spettacolo si intende diffondere un messaggio positivo riguardo alla possibilità di riscatto personale e sociale.
Oltre a questo nuovo lavoro teatrale, Armando Punzo nutre sogni ambiziosi legati al futuro della compagnia stessa; tra questi c’è l’idea da tempo accarezzata della costruzione di un vero e proprio teatro all’interno dell’istituto penale volterrano. Questo progetto potrebbe rappresentare una novità assoluta nel panorama italiano delle arti performative legate al mondo carcerario.
Sogni futuri: tournée europea ed espansione culturale
Nonostante i 37 anni trascorsi dall’inizio dell’avventura teatrale nella casa circondariale toscana, Armando Punzo continua ad avere grandi aspirazioni sia artistiche sia logistiche per la sua compagnia. Tra queste vi è anche quella organizzativa relativa a tournée europee; secondo quanto afferma il regista stesso “le difficoltà sono solo tecniche”, lasciando intendere una fiducia nelle potenzialità future del gruppo artistico.
Con progetti così ambiziosi all’orizzonte e grazie ai recenti riconoscimenti ottenuti dalla Compagnia della Fortezza presso istituzioni nazionali importanti come il Quirinale o eventi prestigiosi quali quelli organizzati dalla Biennale di Venezia – dove Punzo ha già ricevuto premi significativi – ci sono buone ragioni per credere nell’evoluzione positiva dei prossimi capitoli narrativi scritti dai membri dello staff artistico volterrano.