Venerdì sera, l’Angelo Mai di Roma ha ospitato un concerto che ha lasciato il segno, con Joan As Police Woman sul palco. La polistrumentista e cantautrice statunitense ha presentato il suo nuovo lavoro in un evento che si ripeterà stasera a Perugia, presso l’Auditorium di San Francesco al Prato. Con una carriera iniziata negli anni Novanta e una vasta gamma di esperienze musicali alle spalle, Joan Wasser continua a sorprendere i suoi fan con la sua arte.
La carriera musicale di Joan Wasser
Joan Wasser, conosciuta artisticamente come Joan As Police Woman, è emersa nel panorama musicale all’inizio degli anni Novanta come membro della band The Dambuilders. Originaria di Honolulu ma trasferitasi a Boston, la band si distinse per l’uso innovativo del violino elettrico. Questo strumento divenne parte integrante della musica della formazione e segnò l’inizio del percorso artistico di Joan.
Nel corso degli anni, la musicista ha collaborato con nomi illustri come Elton John, Lou Reed e Nick Cave. Queste esperienze hanno arricchito il suo bagaglio artistico e hanno contribuito alla sua crescita personale come artista. Nel 2005 partecipò all’acclamato album “I Am A Bird Now” degli Antony and the Johnsons; questa collaborazione le permise di farsi notare anche in contesti più ampi.
In Italia la sua presenza è altrettanto significativa: nel 2006 aprì i concerti estivi del tour di Franco Battiato dopo l’uscita del suo primo album solista “Real Life”. Inoltre nel 2014 gli Afterhours la coinvolsero nella riedizione dell’album “Hai paura del buio?”. Queste interazioni evidenziano non solo il talento indiscutibile della cantante ma anche la sua capacità di adattarsi a diversi stili musicali.
Un concerto carico d’emozioni
Il concerto all’Angelo Mai rappresenta una tappa fondamentale per Joan As Police Woman poiché segna l’inizio del suo primo tour da solista dopo molto tempo. Il setlist si concentra principalmente sui brani dell’ultimo album “Lemons, Limes And Orchids”, pubblicato nel 2024 da Pias. Durante lo spettacolo emerge chiaramente un’atmosfera soul che invita alla riflessione personale; questo è particolarmente evidente nella title track dell’album.
La scaletta include brani significativi come “Tell Me”, tratto dall’acclamato “Damned Devotion” , insieme a “Magic” e al tributo storico a Giovanna d’Arco intitolato “I Was Everyone”. Quest’ultimo brano rivela le radici profonde delle ispirazioni artistiche della cantante; infatti deve proprio alla figura storica il suo nome d’arte.
Un momento toccante dello show è stato rappresentato dalla canzone “What Was It Like”, dedicata al padre scomparso: le sue parole evocative hanno colpito profondamente i presenti in sala mentre raccontava aneddoti sulla vita familiare con toni nostalgici ma mai melensi.
Performance intensa e connessione col pubblico
La performance sul palco romano è stata caratterizzata da momenti intensi alternati ad attimi più delicati; questo equilibrio ha reso lo spettacolo memorabile per tutti coloro che vi hanno assistito. La voce calda ed espressiva di Joan riesce ad attraversare diverse modulazioni emotive senza mai perdere coerenza o autenticità.
Indossando un abito bianco semplice ma elegante, quasi monacale se non fosse per qualche accessorio sobrio, sembra incarnare una nuova fase artistica caratterizzata da introspezione profonda ed evoluzione personale. Il suo approccio ai due strumenti complessi – pianoforte e violino – riflette uno studio accurato fin dalla giovane età che contribuisce alla creazione delle sue composizioni sofisticate ma accessibili al pubblico.
Joan Wasser riesce così a stabilire una connessione autentica con gli spettatori presenti; molti dei quali non possono fare a meno di paragonarla ad altre icone contemporanee come Amy Winehouse o Björk grazie alla sua capacità unica di trasmettere emozioni attraverso ogni nota suonata o parola cantata durante lo show.