Italia svetta in Europa con un tasso di raccolta differenziata del 66,6%: i dettagli del XIV Rapporto Anci-Conai

L’Italia raggiunge un tasso di raccolta differenziata del 66,6%, evidenziando progressi significativi e disparità regionali, mentre il governo investe per migliorare la gestione dei rifiuti e promuovere il riciclo.
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Italia svetta in Europa con un tasso di raccolta differenziata del 66,6%: i dettagli del XIV Rapporto Anci-Conai - Socialmedialife.it

L’Italia continua a primeggiare in Europa per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti, raggiungendo un tasso del 66,6%, con un incremento di cinque punti rispetto al 2019. Questo dato emerge dal XIV Rapporto dell’Anci-Conai pubblicato nel 2023. Nonostante la situazione presenti anche dei lati negativi, come l’aumento dell’1% nella produzione totale di rifiuti, il Paese dimostra un impegno crescente nella gestione sostenibile degli scarti per salvaguardare l’ambiente.

Dati regionali sulla raccolta differenziata in Italia

Un’analisi approfondita dei dati rivela che le regioni che si piazzano ai primi posti in termini di raccolta differenziata sono Veneto, Emilia-Romagna e Sardegna. Al contrario, la Liguria ha mostrato un lieve ritardo nel Nord, mentre il Lazio risulta indietro nel Centro Italia. Nel Sud, solo Abruzzo e Basilicata si avvicinano ai target stabiliti. Questo scenario evidenzia una certa disparità nell’impegno e nelle politiche di gestione dei rifiuti a livello regionale.

Le prestazioni di raccolta non sono uniformi, poiché la crescita dei rifiuti indifferenziati rappresenta una sfida persistente. I dati attuali vengono da un quadro complessivo in cui sono coinvolti 7.855 comuni, coprendo una popolazione di 58,8 milioni di persone. Questa ampia adesione testimonia l’efficacia delle convenzioni instaurate tra Anci e Conai, essenziali per garantire la successiva corretta gestione e il riciclo dei materiali.

Percentuali di riciclaggio per tipologia di materiale

Analizzando i risultati per categoria, le percentuali di riciclaggio mostrano performance diverse a seconda del materiale considerato. Ad esempio, l’acciaio raggiunge un tasso di riciclaggio dell’87,7%, mentre la carta si attesta a un ottimo 92,3%. Tuttavia, la plastica rimane sotto il target prefissato, fermandosi al 48%. Questi dati generano preoccupazione, e fanno emergere la necessità di un’azione congiunta per migliorare le percentuali di riciclo del settore plastico, ancora in ritardo rispetto agli obiettivi nazionali.

Il vetro, paradossalmente, ha visto una diminuzione. Secondo quanto affermato dal Consorzio Nazionale Imballaggi, questo calo è attribuito a fattori legati al mercato stesso. Il totale del tasso di riciclo degli imballaggi raggiunge il 75,3%, un dato significativo da considerare nel contesto di un incremento generale dei rifiuti nel Paese.

Tendenze nella raccolta di carta, plastica e organico

I risultati della raccolta di carta e cartone mostrano trend positivi, con dati pro capite che si mantengono stabili in quasi tutte le regioni. Regionalmente, le performance sono particolarmente elevate in Emilia-Romagna, Toscana e Valle D’Aosta, che registrano tassi di intercettazione molto sopra la media. Al contrario, la raccolta di plastica evidenzia una contrazione generale, eccezion fatta per le regioni di Umbria e Molise, che hanno mostrato un incremento.

Per quanto riguarda il settore dei metalli, si nota una flessione al Centro-Sud, mentre nel Nord Italia ci sono situazioni miste, con alcune regioni che mantengono i livelli del 2022 e altre che sono addirittura in calo. La Toscana, l’Emilia-Romagna e il Veneto continuano a essere esempi virtuosi nel modello di raccolta multimateriale.

L’analisi diventa ancora più interessante se ci si concentra sulla raccolta dell’organico, dove si osservano tassi di crescita significativi in Emilia-Romagna, Veneto e Marche. Tuttavia, si riscontrano ancora difficoltà nelle regioni come Liguria, Molise, Basilicata e Calabria, dove la raccolta oscilla sotto i 100 kg pro capite.

Risultati e investimenti del governo nella gestione dei rifiuti

Il viceministro dell’Ambiente, Vania Gava, ha sottolineato l’importanza del trend positivo nella gestione dei rifiuti e ha evidenziato come il Ministero abbia investito ben 1,5 miliardi di euro per migliorare gli impianti esistenti e creare nuove strutture. Il discorso si concentra sull’obiettivo di raggiungere un’autosufficienza impiantistica, così da ridurre l’accumulo di rifiuti e il fenomeno del “turismo dei rifiuti”, dove i rifiuti vengono trasportati anche all’estero.

Questo approccio non è solo una questione organizzativa, ma riflette un modello di eccellenza che l’Italia sta cercando di consolidare in Europa. Le dichiarazioni del presidente del Conai, Ignazio Capuano, evidenziano l’importanza della partnership pubblico-privato, la quale ha contribuito in modo sostanziale al successo del sistema italiano, recuperando un imballaggio su tre nel 1996 e arrivando a sette imballaggi su dieci nel 2023.

Stefania Dota, vicesegretaria generale dell’Anci, mette in rilievo come il modello di aiuto tra pubblico e privato abbia portato a un aumento significativo delle risorse, stimando circa 700 milioni di euro come corrispettivi, che i comuni possono utilizzare per coprire i costi legati alla raccolta differenziata.

Questi risultati non solo pongono l’Italia in una posizione privilegiata nel contesto europeo, ma offrono spunti e strategie utili che potrebbero essere adottate da altri paesi per migliorare la propria gestione dei rifiuti.

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