Italia guida in Europa per eventi meteo estremi a marzo 2025: i dati dell’ANBI

L’Italia ha registrato il 34% degli eventi meteo estremi in Europa a marzo 2025, evidenziando una crescente vulnerabilità ai cambiamenti climatici e la necessità di strategie per la gestione delle risorse idriche.
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Secondo l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, l’Italia ha registrato il numero più elevato di eventi meteo estremi in Europa nel mese di marzo 2025. Con un totale del 34% degli episodi gravi come tornado, nubifragi e grandinate anomale, il Paese si posiziona al primo posto rispetto ad altre nazioni europee, tra cui Spagna e Grecia.

Analisi degli eventi meteo estremi in Italia

Nel mese di marzo 2025, l’Italia ha visto ben 107 eventi meteorologici estremi. Questo dato la colloca nettamente davanti ad altri paesi del Mediterraneo: la Spagna ha registrato 97 eventi e la Grecia solo 28. Le informazioni provengono dall’European Severe Weather Database , che evidenzia come il Mediterraneo stia diventando sempre più vulnerabile ai cambiamenti climatici. Gli esperti avvertono che questi fenomeni non sono solo sporadici ma rappresentano una tendenza crescente legata all’alterazione del clima globale.

Le conseguenze di tali eventi possono essere devastanti per le comunità locali e per l’ambiente. Tornado e nubifragi possono causare danni ingenti alle infrastrutture, mentre grandinate anomale possono compromettere gravemente le coltivazioni agricole. La situazione richiede una risposta adeguata da parte delle autorità competenti per garantire sicurezza e protezione ai cittadini.

Situazione idrica in Piemonte: segnali positivi ma con riserve

Nonostante il contesto generale caratterizzato da fenomeni meteorologici estremi, il Piemonte presenta alcuni indicatori positivi riguardo alla gestione delle risorse idriche. Il surplus pluviometrico registrato a marzo è stato notevole: +79%, con punte superiori al 120% in vari bacini fluviali come Varaita, Orba e Stura di Demonte. In alcune aree si sono toccati valori record fino al +143%.

Un altro dato significativo è rappresentato dal Snow Water Equivalent , che mostra un incremento del 19% rispetto alla media storica regionale; questo indica un buon accumulo di neve nelle montagne piemontesi, fondamentale per le risorse idriche future durante i periodi estivi quando la domanda aumenta.

Tuttavia, non tutte le zone hanno beneficiato allo stesso modo delle precipitazioni abbondanti; alcune aree nel nord della regione hanno riportato un deficit pluviometrico del -6%. L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Piemonte ha segnalato un aumento dei livelli nei fiumi Stura di Demonte, Toce e Stura di Lanzo; contrariamente a ciò, il fiume Tanaro ha mostrato una lieve diminuzione dei suoi livelli.

Richiamo all’azione da parte dell’ANBI

Francesco Vincenzi, Presidente dell’ANBI , ha messo in evidenza i rischi crescenti legati alla gestione delle risorse idriche nell’area mediterranea. Ha rinnovato l’appello all’Unione Europea affinché venga riconosciuta la specificità della gestione idrica nel sud d’Europa; questo è essenziale per affrontare efficacemente le sfide poste dai cambiamenti climatici e dalla scarsità d’acqua.

L’associazione sottolinea che è necessario implementare strategie mirate ed efficaci nella pianificazione delle risorse idriche per garantire sostenibilità ambientale ed economica nelle regioni colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici. La questione della gestione dell’acqua diventa quindi cruciale non solo dal punto di vista ambientale ma anche sociale ed economico.