Intervista al Dott. Alessandro Ronchi: il futuro delle criptovalute tra incertezze e opportunità

L’intervista al Dott. Alessandro Ronchi di Cryptosmart analizza le sfide delle criptovalute nell’attuale contesto economico globale, evidenziando opportunità e rischi per gli investitori nel 2024.
Intervista al Dott. Alessandro Ronchi: il futuro delle criptovalute tra incertezze e opportunità - Socialmedialife.it

L’intervista con il Dott. Alessandro Ronchi, cofondatore e co-CEO di Cryptosmart, offre uno sguardo approfondito sullo stato attuale delle criptovalute e le sfide che affrontano nel contesto economico globale. Con sede a Perugia, Cryptosmart è la prima exchange interamente italiana, e l’intervento del Dott. Ronchi si inserisce in un periodo di grande fermento per il mercato dei token digitali.

L’incertezza economica globale

Il panorama macroeconomico attuale è caratterizzato da forti tensioni geopolitiche e commerciali che influenzano negativamente l’economia italiana. Il Dott. Ronchi sottolinea come queste dinamiche creino un clima di ansia tra i consumatori e i risparmiatori, rendendo difficile pianificare le proprie scelte quotidiane. Le imprese italiane sono particolarmente vulnerabili poiché gran parte della loro attività dipende dal commercio internazionale.

Le preoccupazioni riguardanti l’inflazione futura e i tassi d’interesse elevati contribuiscono a questa instabilità percepita nel mercato finanziario globale. In questo contesto incerto, anche il settore delle criptovalute ne risente; gli investitori tendono ad essere più cauti nei loro approcci all’acquisto o alla vendita di asset digitali.

Ronchi evidenzia che la situazione richiede una risposta proattiva da parte degli imprenditori italiani per navigare attraverso queste acque turbolente, puntando sull’innovazione tecnologica come chiave per attrarre investimenti esteri.

Il 2024: un anno cruciale per Bitcoin

Il 2024 ha rappresentato una svolta significativa per Bitcoin grazie all’approvazione degli ETF spot negli Stati Uniti e all’halving avvenuto quasi un anno fa. Questi eventi hanno legittimato ulteriormente Bitcoin nel panorama finanziario tradizionale, portando a un aumento dell’interesse da parte di fondi d’investimento e banche d’affari.

Ronchi osserva come questi sviluppi abbiano ampliato la base di utenti interessati alle criptovalute, rendendo più accessibile questo tipo di investimento a una platea più vasta rispetto al passato. Tuttavia, egli mette in guardia sulla necessità di adottare approcci regolatori più favorevoli alle crypto affinché possano prosperare senza pregiudizi storici.

La sfida principale ora consiste nell’adattarsi ai cambiamenti normativi in corso negli Stati Uniti sotto la nuova leadership della SEC favorevole alle criptovalute; ciò potrebbe influenzare positivamente anche altri mercati globalmente.

Investire in Bitcoin: opportunità o rischi?

Molti potenziali investitori si chiedono se sia troppo tardi per entrare nel mercato dopo i recenti massimi storici raggiunti da Bitcoin. Nonostante le fluttuazioni significative dei prezzi dovute a fattori esterni come notizie o dichiarazioni pubbliche influenti, Ronchi invita gli investitori a considerare un orizzonte temporale lungo piuttosto che farsi intimidire dalle oscillazioni giornaliere del mercato.

Secondo lui, due fattori principali sosterranno il valore futuro delle criptovalute: l’aumento costante della massa monetaria circolante ed una crescente adozione globale delle stesse valute digitali come forma alternativa d’investimento rispetto alle monete fiat sempre meno affidabili.

Inoltre sottolinea che mentre le banche centrali potrebbero continuare ad aumentare i tassi d’interesse per combattere l’inflazione alta del passato recente, non potranno mai “stampare” Bitcoin poiché esiste solo una quantità limitata disponibile sul mercato . Questo aspetto rende Bitcoin un asset deflattivo capace potenzialmente di proteggere dall’inflazione crescente nel lungo termine.

L’Italia nella nuova era delle criptovalute

Nel contesto evolutivo attuale caratterizzato dalla deglobalizzazione economica con protezionismi crescenti, l’Italia deve affrontare sfide significative essendo principalmente un’economia esportatrice. Secondo Ronchi, è fondamentale diversificarsi oltre al commercio internazionale puntando su innovazione tecnologica ed ecosistemi capaci di attrarre capitali e talenti.

Evitando così la fuga dei capitali e incentivando nuovi investimenti sarà possibile creare posti lavoro qualificati nei settori emergenti. Un ambiente normativo adeguato può facilitare l’attrattività dell’Italia agli occhi degli investitori internazionali.

Cryptosmart ha già intrapreso questa strada puntando sull’innovazione locale quale leva strategica fondamentale.

Criptovalute vs guerra commerciale

Sebbene le criptovalute siano considerate asset decentralizzati non direttamente collegati ai commerci internazionali, esse non sono immunizzate dagli effetti collaterali generati dal clima economico generale. Infatti, recentemente le quotazioni hanno subito un calo parallelo alle borse mondiali proprio perché percepite come rischiose durante periodi d’avversione al rischio.

Tuttavia secondo Ronchi le prospettive future rimangono positive: se davvero ci fosse fine della globalizzazione commerciale ci sarebbero maggiori costi di produzione quindi inflazione potrebbe mettere sotto pressione valuta fiat spingendo verso maggiore interesse verso token digitali per proteggere il potere d’acquisto.

Bitcoin stesso nacque durante la crisi finanziaria del 2008 quando fiducia nella finanza tradizionale crollò; oggi potrebbe ripetere tale ciclo storico trovandosi nuovamente in fase evolutiva simile dove paura spinge verso alternative valide rispetto ai sistemi consolidati di pagamento tradizionali.

La reazione degli investitori alla crisi attuale

Attualmente molti investitori sono cauti a causa dell’incertezza macroeconomica presente; transazioni cripto risultano rallentate mentre tutti attendono scenari più rassicuranti prima di completare i propri acquisti o vendite.

Questa situazione riflette chiaramente lo stato emotivo generale del pubblico riguardo agli asset digitali e economici oggi considerati sensibili ai cambiamenti rapidi nelle condizioni globali politiche ed economiche.