Innovazioni nella lotta contro il tumore al pancreas: speranze da New York

Un’importante scoperta nel campo della medicina oncologica arriva dal Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, dove una nuova terapia ha mostrato risultati promettenti nella lotta contro il tumore al pancreas, uno dei più aggressivi. Il professor Roberto Burioni, stimato esperto in materia, ha fornito dettagli sui progressi in un’intervista al programma Che tempo che fa. La terapia offre speranza non solo per i pazienti, ma anche per la comunità scientifica, ancora alla ricerca di soluzioni più efficaci contro questa malattia.

Rischi del tumore al pancreas

Il tumore al pancreas, e in particolare l’adenocarcinoma pancreatico, rappresenta una sfida significativa per i medici e i ricercatori. Questo tipo di cancro è noto per la sua prognosi infausta, con una mortalità che colpisce circa 15mila persone all’anno in Italia. Le statistiche mostrano che a un anno dalla diagnosi, solo un paziente su tre riesce a sopravvivere, con nettamente pochi che presentano segni di miglioramento. Persone famose come Eleonora Giorgi e Gianluca Vialli sono state vittime di questa forma di cancro, mettendo in luce la gravità della situazione.

Professor Burioni ha descritto la malattia come “terribile” e ha sottolineato l’urgenza di sviluppare nuove terapie. La difficoltà nell’affrontare il tumore pancreatico si deve alla sua diagnosi tardiva, spesso avvenuta in stadi avanzati, il che rende il trattamento ancora più complicato. Tuttavia, i recenti sviluppi presso il centro di ricerca newyorkese offrono una luce in fondo al tunnel per coloro che affrontano una diagnosi di adenocarcinoma.

Nuove terapie promettenti

La terapia innovativa discussa da Burioni si avvale di un vaccino sviluppato dalla stessa azienda produttrice del vaccino anti-Covid. Questo approccio stimola il sistema immunitario a riconoscere e combattere il tumore pancreatico. Si basa sull’idea consolidata che i vaccini possono conferire una memoria immunitaria, permettendo al corpo di combattere le cellule tumorali in modo più efficace.

Il protocollo di trattamento ha coinvolto sedici pazienti, ai quali è stato somministrato il vaccino insieme a un altro farmaco, progettato per disarmare i “poliziotti corrotti” del sistema immunitario. Questi sono i meccanismi che in genere bloccano la risposta immunitaria, rendendo più difficile per l’organismo combattere le cellule tumorali. I risultati sono stati promettenti: sette pazienti hanno mostrato una risposta completa, mentre otto hanno avuto una risposta parziale.

Risultati incoraggianti

Dopo quattro anni di monitoraggio, i dati sono luminosi. Sette pazienti su sedici sono ancora vivi, un risultato sorprendente rispetto alle aspettative iniziali per un tumore con una prognosi così negativa. Di questi sette, sei pazienti non mostrano più nemmeno segni della malattia, un traguardo che rappresenta un significativo passo in avanti rispetto alle attuali statistiche di sopravvivenza.

Il fatto che solo un paziente sia venuto a mancare e che questo avesse mostrato una risposta breve al trattamento offre ottime basi per ottimizzare ulteriormente questa terapia e adattarla meglio alle necessità di ciascun paziente. I risultati, sebbene preliminari, sono un segnale incoraggiante e potrebbero aprire la strada a una nuova era di trattamenti per il tumore al pancreas.

Il percorso verso un trattamento definitivo è ancora lungo, ma iniziative come questa dimostrano che la scienza sta facendo progressi importanti nel tentativo di combattere questa terribile malattia. In attesa di ulteriori studi e conferme, la comunità scientifica continua a lavorare instancabilmente per migliorare le prospettive per i pazienti affetti da tumore al pancreas.

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