Sabato sera, il caffè Minotti ha ospitato un’importante iniziativa promossa dalle Democratiche, focalizzata sul tema delle donne nelle discipline STEM . L’evento ha visto una partecipazione attiva di donne e giovani, creando un ambiente informale ma ricco di spunti di riflessione. Moderato dalla portavoce Sarah Grieco, il dibattito ha coinvolto esperti del settore accademico e politico.
Un confronto tra esperti
L’incontro è stato aperto da Elsa De Angelis, membro della conferenza nazionale delle Democratiche. De Angelis ha spiegato l’importanza dell’evento nel contesto attuale e ha ringraziato i presenti per la loro partecipazione. Tra gli ospiti si sono distinti il professor Alessandro Silvestri dell’Università di Cassino, Emanuela Morgillo, giovane laureata in ingegneria gestionale, e l’eurodeputata Annalisa Corrado.
Il professor Silvestri ha fornito dati significativi riguardo alla presenza femminile nelle materie tecniche. Ha evidenziato che le sole eccezioni a una predominanza maschile si registrano nei corsi di ingegneria gestionale e ambientale. Nella prima disciplina le studentesse rappresentano infatti il 50% degli iscritti. Inoltre, Silvestri ha sottolineato come le ragazze tendano a eccellere negli studi grazie alla loro determinazione e capacità lavorativa.
Pregiudizi da superare
Annalisa Corrado ha condiviso la sua esperienza personale come ingegnere meccanico affrontando i pregiudizi che spesso ostacolano le donne nel settore tecnico-scientifico. Ha messo in luce come il linguaggio utilizzato nella professione non sia neutro: “Non bisogna accettare di essere chiamata ingegnere,” afferma Corrado; questo rappresenta un’anomalia culturale da combattere.
Le testimonianze hanno messo in evidenza quanto sia necessario abbattere gli stereotipi legati al genere che ancora oggi influenzano l’accesso delle donne alle professioni STEM. La discussione si è concentrata anche sulle difficoltà incontrate dalle giovani nel trovare opportunità lavorative in questi ambiti.
Un problema culturale radicato
Elsa De Angelis è tornata sull’importanza del cambiamento culturale necessario per migliorare la situazione attuale: “Gli stereotipi di genere sono così radicati che diventa difficile persino menzionarli.” Secondo De Angelis, questo problema affonda le radici nella famiglia e nella scuola ed è alimentato dalla percezione diffusa tra le donne di non essere mai all’altezza dei propri colleghi maschi.
Sarah Grieco ha concluso sottolineando l’importanza degli eventi come quello tenutosi al caffè Minotti per aumentare la consapevolezza tra le giovani riguardo alle opportunità offerte dalle discipline STEM. Ha ricordato che queste materie possono garantire migliori prospettive lavorative con stipendi più elevati rispetto ad altre aree professionali: “Dobbiamo sfondare anche questo tetto di cristallo,” afferma Grieco con determinazione.
L’incontro si è rivelato quindi un momento significativo per riflettere sulle sfide ancora presenti nel mondo del lavoro per le donne nelle scienze tecniche ed esprimere la volontà collettiva di affrontarle con coraggio ed impegno.