Incidente in via Padova: l’attivista Cathy La Torre denuncia la pericolosità delle piste ciclabili a Milano

Cathy La Torre, avvocata e attivista Lgtquia+, subisce il quinto incidente in un anno a Milano, denunciando le carenze delle piste ciclabili e la necessità di migliorare la sicurezza per i ciclisti.
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Cathy La Torre, avvocata e attivista Lgtquia+, è stata coinvolta in un incidente stradale mentre attraversava via Padova con la bicicletta a mano. Questo episodio segna il quinto sinistro che la donna subisce in meno di un anno nella zona nord-est di Milano. La Torre ha espresso preoccupazione per le condizioni delle piste ciclabili nella città, sottolineando come, nonostante i 330 km di percorsi dedicati ai ciclisti, molti di essi presentino gravi problematiche.

Il racconto dell’incidente

Cathy La Torre ha descritto l’incidente avvenuto in via Padova come particolarmente grave. Mentre stava attraversando sulle strisce pedonali con la bici a mano, un’auto che svoltava a destra non l’ha vista e l’ha investita. Nonostante il semaforo fosse verde sia per lei che per il veicolo, la posizione dell’attraversamento pedonale alla fine di una curva ha reso difficile per l’automobilista notare la presenza della donna. L’impatto ha causato danni significativi alla sua bicicletta e lesioni personali: Cathy ha riportato un gomito lussato e diverse abrasioni sul corpo.

Dopo l’incidente, si è recata al pronto soccorso dove ha dovuto affrontare spese elevate per tornare a casa poiché trovare un taxi durante la Design Week si è rivelato complicato. Ha deciso quindi di utilizzare Uber piuttosto che chiamare un’ambulanza, ritenendo più opportuno lasciare questo servizio disponibile per chi ne aveva maggiore necessità.

Critiche alle infrastrutture ciclabili milanesi

L’attivista non si limita a raccontare quanto accaduto ma amplia il discorso sulla sicurezza dei ciclisti a Milano. Secondo lei, le piste ciclabili presenti in città sono progettate male e non garantiscono una reale protezione agli utenti della strada. Anche se formalmente rispettano le normative vigenti, ciò non implica necessariamente che siano funzionali o sicure.

La Torre fa riferimento all’esperienza vissuta come consigliera comunale a Bologna dove afferma che i ciclisti vengono rispettati e considerati parte integrante del traffico urbano. A suo avviso, questo approccio manca completamente nel contesto milanese dove i ciclisti spesso si sentono vulnerabili e trascurati dalle istituzioni locali.

Riflessioni sull’uso della bicicletta

Nonostante gli incidenti subiti e le pressioni da parte degli amici affinché smetta di usare la bici, Cathy La Torre rimane ferma nelle sue convinzioni ecologiche ed etiche riguardo all’utilizzo del mezzo sostenibile. Per lei abbandonare questa scelta significherebbe rinunciare ai suoi principi ambientali ed essere complice nell’incremento dell’inquinamento urbano.

La sua testimonianza mette in luce una questione cruciale: se Milano desidera realmente diventare una città più sostenibile deve affrontare seriamente le problematiche legate alle infrastrutture dedicate ai mezzi alternativi all’auto privata. In assenza di cambiamenti significativi nella progettazione delle piste ciclabili e nel rispetto dei diritti dei ciclisti da parte degli automobilisti potrebbe risultare difficile migliorare davvero la situazione attuale della mobilità urbana nella capitale lombarda.