Incendio distrugge concessionaria Tesla a Roma: indagini in corso su possibili atti vandalici

Un incendio devastante ha colpito una concessionaria Tesla a Roma, distruggendo diciassette veicoli e suscitando indagini su possibili atti vandalici o terroristici, mentre Elon Musk parla di “terrorismo”.
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Un grave incendio ha colpito nella notte tra il 25 e il 26 febbraio una concessionaria Tesla situata alla periferia di Roma, precisamente in via Serracapriola, nel quartiere Torrenova. Le fiamme hanno avvolto rapidamente diciassette veicoli parcheggiati all’aperto, causando danni ingenti e sollevando una densa colonna di fumo visibile da lontano. L’episodio è avvenuto poco dopo le quattro del mattino e ha richiesto l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco.

L’intervento dei vigili del fuoco

All’arrivo sul posto, i vigili del fuoco hanno trovato l’incendio già esteso. Nonostante le difficoltà iniziali nel domare le fiamme, sono riusciti a spegnere il rogo che aveva già distrutto gran parte delle vetture coinvolte. La situazione è stata complicata dalla presenza di un forte vento che ha contribuito alla rapida propagazione dell’incendio. Gli operatori hanno lavorato intensamente per garantire la sicurezza dell’area circostante e per evitare ulteriori danni alla struttura della concessionaria.

Nel frattempo, la polizia ha avviato un’indagine per chiarire le cause dell’incendio. Gli agenti della scientifica si sono recati sul luogo per effettuare rilievi dettagliati e raccogliere prove utili a comprendere la dinamica dell’accaduto. Le prime ipotesi non escludono alcuna pista investigativa, compresa quella di un possibile atto vandalico o terroristico.

Reazioni alle accuse di terrorismo

Elon Musk, fondatore della Tesla, non ha tardato a commentare l’accaduto sui social media definendo l’incidente come “terrorismo“. Questa affermazione è stata ripresa da diversi media ed è stata alimentata da un post su X in cui veniva mostrata una foto delle fiamme con la scritta “non è un incendio in un negozio; è un attacco terroristico“. La gravità delle parole usate dal CEO suscita interrogativi sulla natura reale dell’incidente e sulle motivazioni dietro ad esso.

Il vicepremier Matteo Salvini ha espresso solidarietà nei confronti della casa automobilistica americana attraverso i social network. Ha denunciato quello che definisce “un odio ingiustificato” contro Tesla e chiesto la fine delle aggressioni contro aziende considerate simbolo del progresso tecnologico.

Possibili collegamenti con movimenti anarchici

Le indagini stanno prendendo in considerazione anche legami con movimenti anarchici notoriamente critici nei confronti della tecnologia avanzata rappresentata da aziende come Tesla. In passato ci sono stati episodi simili: ad esempio, militanti anarchici avevano rivendicato incendi appiccati a strutture legate al lavoro di costruzione per stazioni merci destinate al trasporto delle auto elettriche nella capitale tedesca Berlino.

In uno dei messaggi diffusi dai gruppi radicalizzati si affermava che nessuna azienda rappresenta il “nuovo fascismo tecnocratico” quanto Tesla stessa; accusando Musk di sostenere pratiche considerate oppressivi o distruttive nei confronti dell’ambiente e della società contemporanea.

Testimonianze dai residenti

La nottata spaventosa ha lasciato segni tra i residenti del quartiere Torrenova che hanno assistito all’evento drammatico dalle loro abitazioni. Molti sono stati svegliati dal rumore degli scoppi provocati dagli pneumatici incendiatisìe dall’odore acre del fumo sprigionatosìe dalle vetture bruciate. Alcuni abitanti hanno contattato immediatamente il numero d’emergenza 112 dopo aver visto le fiamme provenire dalla concessionaria.

Una testimonianza racconta: “Ho pensato inizialmente ai fuochi d’artificio – dice uno dei resident – ma poi ho sentito odore di bruciato“. Al momento non si registrano feriti nell’incidente ma l’area rimarrà sotto sequestro fino al termine delle verifiche tecniche necessarie a stabilire cosa sia realmente accaduto durante quelle ore critiche nella notte romana.