L’unità di Ematologia del Policlinico Tor Vergata ha aperto le sue porte a una nuova realtà di accoglienza per i pazienti ematologici provenienti da fuori Roma. La Casa Ail ‘Residenza Oriana Daniello’ è stata inaugurata recentemente grazie alla generosità della signora Anna Tenore, madre di Oriana Daniello, una giovane vittima di malattia ematologica. Questo gesto di amore e solidarietà rappresenta un importante passo avanti nel supporto ai malati e alle loro famiglie, offrendo un luogo sicuro e confortevole durante il periodo di trattamento.
Un dono che fa la differenza
La storia di questa nuova residenza affonda le radici nella tragedia personale di Anna Tenore, che ha scelto di onorare la memoria della figlia con un gesto di grande significato. Nel mese di aprile 2024, Ail Roma ha acquisito l’immobile che ospiterà la Casa Ail, grazie a una donazione sostanziosa della signora Tenore. La residenza è intitolata a Oriana come simbolo di speranza per tutti quei pazienti ematologici che, come lei, hanno affrontato e stanno affrontando malattie gravi. La decisione di costruire un luogo di accoglienza non è solo un omaggio, ma una necessità per supportare chi deve affrontare cure lunghe e impegnative.
Un progetto che coinvolge la comunità
Durante la giornata di inaugurazione, un incontro ha avuto luogo all’interno del Policlinico Tor Vergata, con la partecipazione di figure di spicco nel campo dell’emergenza sanitaria. Moderato dal giornalista Fabrizio Paladini, l’incontro ha visto la presenza di relatori come Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’università degli Studi di Roma Tor Vergata, e Isabella Mastrobuono, commissario straordinario del Policlinico. Diverse autorità del settore, tra cui Adriano Venditti, direttore del Dipartimento di Ematologia, e Maria Luisa Viganò, presidente di Ail Roma, hanno elaborato sull’importanza del progetto.
Anna Tenore ha condiviso la sua esperienza, conferendo una dimensione umana all’evento, mentre rappresentanti di vari enti e associazioni hanno evidenziato come la Casa Ail rappresenti una risorsa fondamentale per la collettività. La sinergia tra istituzioni, associazioni e la comunità è stata messa in risalto, dimostrando come ogni piccolo gesto di solidarietà possa trasformarsi in un grande aiuto per chi ne ha bisogno.
Un’accoglienza dedicata e gratuita
La Casa Ail ‘Residenza Oriana Daniello’ nasce come risposta alle esigenze di pazienti e famiglie che devono affrontare spostamenti frequenti per ricevere trattamenti. Questo servizio è completamente gratuito per coloro che non hanno le risorse economiche per affrontare le spese di viaggio e alloggio legate alle cure ematologiche. La struttura non solo offre un luogo dove soggiornare, ma anche un ambiente accogliente e solidale, dove è possibile condividere esperienze, paure e speranze.
La residenza è progettata per ospitare fino a tre famiglie contemporaneamente, garantendo camere private e spazi comuni dove gli ospiti possono socializzare. Tra i comfort disponibili ci sono una cucina attrezzata, una sala soggiorno e un giardino dove trovare momenti di relax. Le famiglie ricevono supporto non solo materiale, ma anche psicologico, tramite l’impegno costante dei volontari di Ail Roma e di altre associazioni che offrono supporto a chi si trova in situazioni di difficoltà.
Una rete solidale in espansione
La Casa Ail ‘Residenza Oriana Daniello’ si inserisce all’interno di una rete di case alloggio Ail già attive in Italia, dedicata a pazienti ematologici e ai loro familiari. Le strutture sono collocate nei pressi dei principali centri di ematologia e offrono un’accoglienza gratuita, necessaria per l’accesso a cure tempestive. Grazie a questa rete, ogni anno vengono accolti migliaia di pazienti e familiare, assicurando supporto e comprensione a chi si trova a fronteggiare una delle sfide più difficili della vita.
L’inaugurazione della Casa Ail ‘Residenza Oriana Daniello’ rappresenta, dunque, non solo un traguardo importante per il Policlinico Tor Vergata e Ail Roma, ma un passo significativo nella lotta contro le malattie ematologiche. Una risposta concreta alla necessità di umanizzare le cure e di dare una chance di speranza a chi si trova in una situazione di vulnerabilità.