Un’immagine impressionante giunge dal Myanmar, dove un ponte strallato ha dimostrato la sua resistenza durante un terremoto devastante. Questo evento naturale ha causato la distruzione di edifici e infrastrutture, portando con sé migliaia di vittime. La potenza del sisma è stata otto volte superiore a quella del terremoto che nel 1908 colpì Reggio Calabria e Messina, causando una tragedia con circa mezzo milione di morti. Molti cercarono rifugio sulla spiaggia, ma furono inghiottiti dallo tsunami generato dalla scossa.
La storia sismica dello Stretto
La faglia sismica presente nello Stretto di Messina è da anni utilizzata come giustificazione per non realizzare il Ponte sullo Stretto, isolando così questa regione dal resto della rete autostradale e ferroviaria europea. Nonostante i rischi legati ai terremoti, l’idea di costruire un ponte strallato si fa sempre più concreta. Queste strutture sono progettate per resistere meglio alle scosse sismiche rispetto ad altre tipologie di ponti.
Il governo italiano prevede l’inizio dei lavori per il Ponte sullo Stretto entro la fine dell’anno in corso. Secondo esperti del settore, tra cui Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il progetto può procedere a condizione che venga garantita una robustezza tale da affrontare anche i terremoti più forti previsti nella zona.
Le caratteristiche tecniche del nuovo ponte
I tecnici coinvolti nella progettazione affermano che il futuro Ponte sullo Stretto avrà una campata principale lunga 3 chilometri e sarà in grado di dissipare l’energia sismica in modo ottimale. Grazie a studi approfonditi sulle oscillazioni strutturali e sull’assorbimento delle sollecitazioni telluriche, si stima che questo ponte avrà un periodo fondamentale d’oscillazione pari a 35 secondi con una reazione complessiva molto bassa.
Questi parametri renderebbero il Ponte sullo Stretto uno dei più antisismici al mondo secondo gli esperti ingegneristici coinvolti nel progetto. L’esperienza recente dal Myanmar serve come esempio concreto delle capacità costruttive moderne nell’affrontare eventi naturali estremi.
Le opinioni contrastanti sulla realizzazione
Nonostante le rassicurazioni degli esperti riguardo alla sicurezza del progetto, ci sono ancora voci contrarie all’iniziativa “No Ponte“. Questi gruppi esprimono preoccupazioni riguardo ai costi economici dell’opera e all’impatto ambientale sulla regione circostante. Tuttavia, le recenti evidenze provenienti da situazioni simili possono contribuire a riconsiderare tali posizioni critiche.
La costruzione del Ponte potrebbe rappresentare non solo un collegamento fisico tra Calabria e Sicilia ma anche una significativa opportunità economica per entrambe le regioni italiane. Con la possibilità concreta che questa grande infrastruttura possa essere realizzata in sicurezza anche in caso di eventi sismici estremamente violenti come quelli registrati recentemente nel sud-est asiatico, si attende ora quale sarà la risposta finale dei detrattori al progetto.