Alberto Pellai, noto psicoterapeuta e autore di opere dedicate alla genitorialità, pubblica il suo ultimo libro “Nella pancia del papà“. Si tratta di un’opera che intende ridefinire il ruolo paterno, sottolineando l’importanza dei gesti di cura nella costruzione dell’identità infantile. Attraverso filastrocche rivolte ai bambini, Pellai mette in evidenza il dialogo tra padre e figlio, creando un percorso che unisce emozioni e responsabilità.
Un viaggio emotivo tra papà e bambini
“Nella pancia del papà” non è solo un libro per bambini, ma un vero e proprio strumento di riflessione per i padri. Con testi evocativi e illustrazioni curate da Cristina Lo Cascio, il volume permette ai bambini di esprimere le loro emozioni e i loro desideri in un linguaggio semplice e accessibile. Pellai propone una narrativa che racconta la transizione da uomo a padre, evidenziando come il legame tra genitore e figlio sia fondamentale per entrambi. L’autore, intervistato da ANSA, condivide il suo obiettivo di avviare un dialogo aperto, in modo che i padri possano riconoscere la loro centralità nella vita dei figli.
L’idea centrale del libro è che il padre nasce dal figlio. Questa affermazione racchiude un significato profondo: il viaggio emotivo non è un percorso lineare; è piuttosto un insieme di esperienze che riflettono le fragilità, la crescita e le speranze, portando alla luce un tema che spesso rimane in ombra: la tenerezza paterna. L’importanza di questo sentimento viene esplorata con sincerità, incoraggiando i padri a superare gli stereotipi di mascolinità tradizionale che spesso relegano la tenerezza a un segno di debolezza.
Tenerezza e identità paterna
Nel suo libro, Pellai esplora il tema della tenerezza, spesso considerata un attributo esclusivamente materno. Secondo l’autore, l’accento sulla responsabilità paterna e sulla capacità di creare legami affettivi è cruciale. Sottolinea che i papà devono sentirsi liberi di esprimere i propri sentimenti senza timore di giudizi. La narrazione fondamentalmente afferma la necessità di scardinare il cliché del “padre duro“, in favore di un uomo capace di affetto e comprensione.
Le neuroscienze forniscono supporto scientifico a questa visione, evidenziando come l’interazione emotiva tra padre e figlio porti a cambiamenti fisiologici che aumentano la capacità di cura. Pellai evidenzia che discutere di paternità tra uomini è raramente considerato, preferendo conversazioni su temi più “socialmente accettabili“. Tuttavia, nel cambiamento delle dinamiche familiari, il dialogo sulla paternità si fa sempre più necessario, rompendo i confini di quello che significa essere un padre oggi.
Sfide moderne nella paternità
Il libro tocca anche le sfide delle nuove generazioni di padri. Molti di loro si trovano ad affrontare ansie e preoccupazioni sul loro ruolo, spesso alimentate da pressioni sociali e aspettative familiari. Pellai discute dell’ansia da prestazione, dove i papà si sentono inadeguati rispetto a ciò che la società richiede, e dell’ansia protettiva, che può portare a comportamenti eccessivamente protettivi.
Queste dinamiche possono tradursi in una modalità genitoriale che Pellai definisce “papà peluche“, in cui il padre non riesce a incanalare il proprio ruolo nella crescita del bambino verso il mondo esterno. Al contrario, il compito del papà è di incoraggiare questa esplorazione, aiutando il figlio a navigare in un ambiente spesso percepito come ostile. Questo approccio è necessario, non solo per favorire una crescita equilibrata, ma anche per contrastare le problematiche legate alla violenza di genere, insegnando i valori della cura e della tenerezza fin dalla tenera età.
Il libro di Pellai rappresenta quindi un importante contributo alla riflessione contemporanea sulla paternità, offrendo spunti per affrontare le trasformazioni sociali in corso. Con una narrazione leggera ma profonda, il testo invita tutti i papà a ripensare il loro ruolo, ravvivando la relazione con i propri figli.