Il governo Meloni verso un nuovo traguardo: terzo più longevo della Repubblica italiana

Il governo Meloni, in carica da ottobre 2022, potrebbe diventare il terzo più longevo della storia italiana, affrontando sfide interne ed esterne mentre cerca di mantenere la coesione nella coalizione.
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Nel mese di ottobre 2025, il governo guidato da Giorgia Meloni potrebbe diventare il terzo più longevo tra i 68 esecutivi che si sono succeduti nella storia repubblicana italiana. Se dovesse completare il suo mandato fino all’autunno del 2026, supererebbe anche i governi Berlusconi, consolidando così una posizione di rilievo nel panorama politico italiano.

La stabilità del governo Meloni

Giorgia Meloni ha assunto la carica di presidente del Consiglio nell’ottobre 2022 e ha già dimostrato una certa stabilità rispetto ai suoi predecessori. Tra le caratteristiche distintive della sua leadership c’è la volontà di evitare rimpasti ministeriali significativi, come accaduto durante il secondo mandato di Silvio Berlusconi tra il 2001 e il 2006. In quell’occasione, dopo un pesante calo alle elezioni amministrative del 2005, Berlusconi fu costretto a sostituire otto ministri su venticinque.

Meloni sembra avere un approccio diverso: preferisce effettuare cambiamenti graduali e mirati piuttosto che ristrutturazioni radicali. Recentemente ha sostituito Francesco Sangiuliano con Gennaro Sangiuliano al Ministero della Cultura e potrebbe considerare ulteriori modifiche in futuro se necessario. Tuttavia, l’idea di un rimpasto massiccio è vista come poco praticabile dalla premier stessa.

In questo contesto politico complesso, le tensioni interne tra i membri dell’attuale maggioranza non mancano. I rapporti tra Matteo Salvini e Antonio Tajani sono tesi e potrebbero influenzare le scelte strategiche della Meloni riguardo a possibili elezioni anticipate per sfruttare eventuali divisioni all’interno dell’opposizione.

Le sfide internazionali per l’Italia

La posizione internazionale dell’Italia sotto la guida di Giorgia Meloni è caratterizzata da una continua ricerca di equilibrio tra gli interessi europei e quelli statunitensi. L’accusa rivolta alla premier da parte delle forze politiche avversarie è quella di non riuscire a prendere una chiara posizione su questi fronti opposti.

L’Italia storicamente ha avuto legami forti sia con l’Europa che con gli Stati Uniti; tuttavia, oggi si trova in una situazione delicata in cui deve navigare le tensioni geopolitiche attuali. La Francia sta cercando un ruolo predominante nell’ambito europeo mentre affronta sfide interne significative; nel frattempo gli Stati Uniti continuano ad avere un’influenza decisiva sulle dinamiche globali.

Meloni deve gestire queste relazioni mantenendo coerenza nelle sue posizioni politiche sia sul piano interno che estero. Finora ha trovato modi per sostenere decisioni governative senza contraddire quanto affermato nei forum internazionali come Bruxelles.

La coalizione al suo interno

Un altro aspetto cruciale per la sopravvivenza del governo è rappresentato dalla coesione interna alla coalizione formata da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Questi partiti operano attualmente in gruppi distintivi al Parlamento Europeo ma devono trovare punti comuni per garantire stabilità politica anche in Italia.

Salvini rappresenta uno dei membri più critici all’interno della maggioranza ed è previsto un congresso importante nei prossimi mesi che potrebbe ridefinirne ulteriormente il ruolo nella coalizione governativa. Nonostante alcune divergenze sui temi legati agli aiuti all’Ucraina o sulla spesa militare europea, finora Salvini ha sostenuto le decisioni prese dal governo senza creare fratture evidenti nella maggioranza parlamentare.

La capacità della Meloni nel mantenere unite queste diverse anime politiche sarà fondamentale non solo per raggiungere gli obiettivi prefissati ma anche per assicurarsi credibilità sia a livello nazionale che internazionale nei prossimi anni politici crucialmente importanti.