Il Giant Magellan Telescope rappresenta una delle più ambiziose iniziative nel campo dell’astronomia moderna. Con i suoi sette specchi da 8,4 metri di diametro, il GMT si preannuncia come uno dei telescopi più potenti mai realizzati. Questo progetto, situato nel deserto di Atacama in Cile, mira a esplorare fenomeni astrofisici e a cercare segni di vita su esopianeti.
La scelta del sito per il telescopio
Il GMT sarà costruito sul picco di Las Campanas, all’interno dell’omonimo osservatorio situato nelle Ande cilene. Questa località è nota per le sue condizioni climatiche ideali per l’osservazione astronomica: con un’altitudine di 2.514 metri e oltre 300 notti all’anno caratterizzate da cieli sereni, offre un ambiente favorevole alla ricerca scientifica.
Nella stessa area si trovano già i telescopi gemelli Magellano, entrati in funzione tra il 2000 e il 2002. Questi strumenti hanno contribuito a rendere la regione uno dei principali centri mondiali per l’astronomia grazie alla bassa umidità e all’assenza di inquinamento luminoso proveniente dalle città vicine.
La posizione del GMT nell’emisfero australe consente l’osservazione diretta di oggetti celesti significativi come Sagittario A*, il buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea; Proxima Centauri, la stella più vicina al Sole; le Nubi di Magellano e numerosi esopianeti. Queste caratteristiche rendono questo sito particolarmente adatto alle ricerche che potrebbero rivoluzionare la nostra comprensione dell’universo.
Le caratteristiche tecniche del Giant Magellan Telescope
Il design innovativo del GMT prevede sette specchi primari disposti su una superficie concava che simula un unico specchio dal diametro complessivo di 24,5 metri. Questo approccio permette al telescopio di avere una potenza risolutiva dieci volte superiore rispetto al Telescopio Spaziale Hubble e quattro volte quella del James Webb Space Telescope.
Oltre agli specchi primari, sono previsti anche sette specchi secondari dotati di sistemi adattivi progettati per ridurre le distorsioni causate dalla turbolenza atmosferica durante le osservazioni astronomiche. Questa tecnologia avanzata garantirà immagini chiare e dettagliate degli oggetti celesti studiati.
Tra gli strumenti scientifici integrati nel GMT spicca il Large Earth Finder , destinato a misurare le masse dei pianeti simili alla Terra oltre il nostro sistema solare e a cercare firme biologiche nelle loro atmosfere. Inoltre sarà presente uno spettrografo multi-oggetto ottimizzato per analizzare diversi oggetti deboli nello spazio profondo simultaneamente su ampi campi visivi.
Un’altra importante attrezzatura sarà lo spettrografo a campo integrale insieme allo spettrografo nel vicino infrarosso che contribuiranno ad ampliare ulteriormente le capacità osservative del telescopio.
La struttura fisica del GMT sarà protetta da una cupola imponente che scorrerà su binari permettendo così aperture complete verso ogni direzione del cielo visibile senza ostacoli architettonici.
La storia della costruzione
L’idea originale dietro la creazione del Giant Magellan Telescope risale al 2004 ed è stata concepita da sei prestigiosi enti statunitensi dedicati alla ricerca astronomica. Nel corso degli anni sono state coinvolte altre istituzioni accademiche fino ad arrivare a un totale attuale di quindici co-fondatori impegnati nella realizzazione dell’opera.
Nel 2005 ha avuto avvio la costruzione dei primi specchi primari; l’ultimazione dell’intero set è avvenuta solo recentemente nel 2023 con la conclusione della produzione dell’ultimo specchio necessario per completarne l’allestimento tecnico ed operativo. Il processo ha richiesto tempo ma ha garantito standard elevatissimi nella qualità costruttiva degli elementi ottici utilizzati.
Dopo aver scelto ufficialmente Las Campanas come sede definitiva nel 2007, i lavori proseguono con grande impegno verso un obiettivo fissato: completamento previsto entro il 2030 quando finalmente questo straordinario strumento potrà iniziare ad operare nell’esplorazione dello spazio profondo.
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