Il Coro di Voci Bianche e l’Ensemble d’archi in visita a Terezín per commemorare Brundibár

Il Coro di Voci Bianche e l’Ensemble d’archi della Scuola di Musica di Scandicci visitano Terezín per un importante scambio culturale, riflettendo sulla memoria storica attraverso l’opera “Brundibár”.
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Il Coro di Voci Bianche e l’Ensemble d’archi della Scuola di Musica di Scandicci, insieme all’Accademia Musicale di Firenze, si preparano a una significativa visita a Terezín, in Repubblica Ceca. L’incontro avverrà dal 30 aprile al 4 maggio nell’ambito dello scambio culturale con il Coro Gaudium della Scuola di Musica e Arte di Jihlava. La giornata dedicata alla storica fortezza asburgica rappresenta un’importante occasione per riflettere sulla memoria storica legata al ghetto ebraico e alla prima rappresentazione dell’opera Brundibár del compositore Hans Krása.

La storia del ghetto ebraico a Terezín

Terezín è una località che ha vissuto momenti drammatici durante la Seconda Guerra Mondiale. Situata a circa 60 chilometri da Praga, la fortezza fu trasformata dai nazisti in un ghetto ebraico nel quale migliaia di persone furono deportate. Questo luogo non solo servì come campo di transito verso i campi di concentramento, ma anche come strumento propagandistico per il regime nazista che cercava falsamente di mostrare il benessere degli internati attraverso attività culturali.

Nel contesto storico del ghetto, l’opera Brundibár venne rappresentata per la prima volta il 23 giugno 1943 da bambini e musicisti del luogo. Composta da Hans Krása, questa operina racconta una storia simbolica sulla lotta tra bene e male ed è stata eseguita ben 55 volte in pochi mesi all’interno delle mura del ghetto. Nonostante le atrocità che circondavano gli artisti coinvolti nella produzione dell’opera, i nazisti permisero queste rappresentazioni con lo scopo aberrante di dimostrare un’immagine distorta della vita nel ghetto.

Il legame con la musica: Brundibár

La Scuola di Musica di Scandicci ha instaurato un profondo legame con Terezín grazie alla riscoperta dell’opera Brundibár sotto la direzione del maestro Volfango Dami. Nel gennaio 2005, l’opera è stata riproposta presso il Teatro Studio della città toscana dai solisti insieme al Coro delle Voci Bianche ed è diventata parte integrante del repertorio scolastico negli anni successivi.

Brundibár non è solo un’opera musicale; porta con sé significati profondi riguardanti libertà e speranza in tempi bui. Gli studenti hanno avuto modo non solo d’imparare le parti musicali ma anche comprendere l’importanza storica dell’opera stessa attraverso varie esecuzioni nei teatri toscani.

Il prossimo incontro a Terezín vedrà partecipare numerosi ex allievi che hanno interpretato quest’opera nel corso degli anni passati. Saranno affiancati dal Coro Gaudium diretto da Pavel Salak durante uno speciale momento musicale dedicato proprio a Brundibár.

Un messaggio universale: amicizia e pace

L’evento si propone come un’importante occasione per ribadire valori fondamentali quali amicizia e pace attraverso la musica. Durante questa giornata particolare a Terezín sarà presente anche Janet Zadow che dirigerà l’Ensemble d’archi nell’arrangiamento dell’opera per archi e pianoforte assieme alla pianista Chiara Montelatici.

Questa iniziativa sottolinea quanto sia cruciale mantenere viva la memoria storica attraverso forme artistiche come quella musicale; permette ai giovani artisti coinvolti non solo d’esprimersi ma anche d’impegnarsi attivamente nella costruzione dei valori umani fondamentali contro ogni forma d’intolleranza o odio.

La visita dei cori italiani segna così una tappa importante nello scambio culturale tra Italia e Repubblica Ceca, ricordando quanto possa essere potente il linguaggio universale della musica nel promuovere comprensione reciproca tra i popoli.

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