Il cardinale Reina affronta il problema delle occupazioni abusive a Roma in audizione parlamentare

Il cardinale Baldassare Reina denuncia le occupazioni abusive a Roma, evidenziando la grave situazione di degrado e disuguaglianza sociale, e propone misure per garantire legalità e assistenza abitativa.
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Il cardinale Baldassare Reina ha recentemente testimoniato davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle periferie, portando alla luce un tema cruciale e spesso trascurato: le occupazioni abusive di immobili nella Capitale. Durante l’audizione, il cardinale ha evidenziato la gravità della situazione, con circa settemila edifici occupati illegalmente, tra cui appartamenti privati ed ex strutture pubbliche. Questo fenomeno non solo rappresenta una violazione della legge, ma alimenta anche un contesto di degrado e insicurezza che colpisce le comunità più vulnerabili.

La proposta del cardinale per contrastare le occupazioni abusive

Reina ha presentato diverse proposte al governo per affrontare il problema delle occupazioni abusive. Ha sottolineato l’importanza di salvaguardare la legalità attraverso misure preventive contro queste pratiche illegali. Una delle sue richieste principali è stata quella di garantire forme di assistenza abitativa per le famiglie costrette a cercare alloggio in situazioni disperate. Secondo il cardinale, è fondamentale evitare che interi edifici rimangano vuoti e quindi vulnerabili a nuove occupazioni illegali.

Inoltre, Reina ha suggerito la necessità di stabilire modalità efficaci per gli sgomberi, assicurando al contempo ricoveri alternativi per le famiglie indigenti coinvolte nel processo. Questa strategia mira non solo a ripristinare la legalità ma anche a tutelare i diritti dei più deboli nella società romana.

Un quadro complesso: degrado e disuguaglianze nelle periferie romane

Durante l’audizione, il cardinale ha descritto una Roma segnata da profonde disuguaglianze sociali ed economiche. Ha messo in evidenza come molte persone vivano in condizioni precarie e siano escluse dai servizi essenziali come quello sanitario o educativo. Le liste d’attesa interminabili nei servizi sanitari sono solo uno degli aspetti critici che affliggono i cittadini romani; inoltre, si segnala un’emergenza crescente legata alla salute mentale.

Reina ha richiamato l’attenzione sulla povertà culturale presente nella città: circa il 2,3% dei romani non possiede nemmeno la licenza media. Questi fattori contribuiscono ad alimentare un clima generale di sfiducia verso il futuro e rendono difficile costruire una comunità coesa.

La Chiesa invita quindi a superare risposte emergenziali o polarizzanti sul tema della sicurezza sociale; secondo Reina, è necessario riconoscere che sicurezza e solidarietà devono andare di pari passo con politiche abitative adeguate e investimenti nelle forze dell’ordine nei quartieri più colpiti dalla criminalità.

La realtà delle case occupate alle porte della Capitale

Le testimonianze raccolte dalle famiglie residenti nelle aree limitrofe alle zone occupate raccontano storie drammatiche legate all’insicurezza quotidiana causata dalle occupazioni abusive. Molti residenti riferiscono minacce da parte degli abusivi che prendono possesso degli appartamenti appena si libera uno spazio abitativo regolare.

Questa situazione crea tensione tra gli abitanti legittimi degli immobili e coloro che vivono nell’illegalità; risse frequenti sono segnalate insieme ad attività criminose come lo spaccio di droga nelle vicinanze delle case abitate da famiglie romane già provate da difficoltà economiche.

Il quadro delineato dal cardinale Reina durante l’audizione mette in luce una crisi profonda nel tessuto sociale romano dove occorre intervenire con urgenza per ripristinare ordine e dignità ai cittadini onesti costretti a convivere con situazioni insostenibili.