Il cardinale Krajewski in Ucraina: la telefonata di Papa Francesco e l’impegno umanitario

Il cardinale Konrad Krajewski, in Ucraina per una missione umanitaria, riceve una telefonata da Papa Francesco e distribuisce aiuti alimentari e ambulanze, portando speranza alla popolazione locale.
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Il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, è attualmente in Ucraina per una missione umanitaria. Durante il suo soggiorno, ha ricevuto una telefonata a sorpresa da Papa Francesco, che ha voluto sapere come stessero procedendo le attività di aiuto nel Paese colpito dalla guerra. Krajewski ha condiviso i dettagli dell’incontro con i media vaticani, sottolineando l’importanza della solidarietà e del supporto per la popolazione locale.

La missione in Ucraina

Krajewski si trova in Ucraina per la decima volta dall’inizio del conflitto e sta portando avanti un’importante opera di sostegno. Nella giornata trascorsa a Zaporizhzhia, ha distribuito aiuti alimentari e farmaci, oltre a consegnare quattro ambulanze donate direttamente da Papa Francesco. Questi veicoli sono stati destinati alle aree più bisognose e rappresentano un segno tangibile dell’attenzione della Chiesa verso le sofferenze degli ucraini.

La distribuzione dei viveri è iniziata solo dopo diverse ore di attesa da parte delle persone in fila fin dalle prime luci dell’alba. Questo scenario evidenzia le difficoltà quotidiane affrontate dalla popolazione locale nel cercare beni essenziali come il pane. Krajewski descrive questi momenti come significativi: “Negli occhi delle persone ho visto speranza”, afferma il cardinale.

La telefonata dal Santo Padre

Durante una mattinata intensa dedicata alla distribuzione degli aiuti, il cardinale ha ricevuto una chiamata inattesa dal Santo Padre. Questa comunicazione non solo lo ha rincuorato ma ha anche portato conforto agli altri presenti nella missione umanitaria. “Papa Francesco mi ha chiesto come stava andando tutto”, racconta Krajewski; “Mi ha detto di salutare tutti e mi ha benedetto”.

Il tono leggero della conversazione è emerso quando il Pontefice commentò sul freddo presente nella regione: “Tu sai come riscaldarti”, avrebbe detto con un sorriso che trasmette calore umano anche a distanza.

L’accoglienza degli ucraini

Le reazioni delle persone incontrate dal cardinale sono state toccanti; molti hanno espresso gratitudine nonostante le avversità climatiche e sociali che stanno vivendo quotidianamente. Le parole del porporato riflettono questa realtà: “Ringraziavano con calore”, afferma Krajewski mentre ricorda gli sguardi pieni di amore e speranza dei cittadini ucraini.

In aggiunta alla distribuzione dei viveri, c’è stata anche la consegna ufficiale delle ambulanze ai responsabili sanitari locali che hanno accolto con stupore l’equipaggiamento fornito dai donatori vaticani. Le ambulanze sono state immediatamente destinate alle aree dove c’è maggiore necessità sanitaria.

La raccolta dei farmaci

Un altro aspetto fondamentale della missione riguarda la raccolta dei farmaci destinati all’Ucraina. Il cardinale sottolinea l’importante contributo ricevuto da diverse strutture italiane nella preparazione di questo invio umanitario: “Le medicine sono state principalmente raccolte a Napoli attraverso iniziative solidali”.

Questa campagna è riuscita a raccogliere medicinali per un valore complessivo intorno ai duecentomila euro grazie al supporto delle farmacie locali coinvolte nell’iniziativa del “farmaco sospeso”. Inoltre, anche la Farmacia Vaticana e il Policlinico Gemelli hanno contribuito donando prodotti utili per emergenze sanitarie.

L’impegno collettivo dimostra quanto possa essere forte la risposta solidale nei confronti della sofferenza causata dalla guerra in corso da tre anni nel Paese est-europeo.