“Il Campiello” di Goldoni: un nuovo allestimento al Piccolo Teatro di Chioggia il 7 maggio

Il Piccolo Teatro Città di Chioggia presenta “Il Campiello” di Goldoni, diretto da Bruno Lovadina, il 7 maggio. Un allestimento corale che celebra la tradizione e la comunità locale.
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Il Piccolo Teatro Città di Chioggia presenta un nuovo allestimento de “Il Campiello”, la celebre commedia di Carlo Goldoni. Lo spettacolo, diretto da Bruno Lovadina, andrà in scena mercoledì 7 maggio alle ore 21.00 presso l’Auditorium Comunale di Chioggia, situato in Calle San Nicolò. Questo evento rappresenta uno dei momenti salienti delle celebrazioni per gli ottant’anni della compagnia sul territorio e si inserisce nel progetto “Tempo di leggere”, che sostiene la candidatura della città a Capitale del libro 2025.

Un allestimento corale e senza tempo

Bruno Lovadina descrive “Il Campiello” come una commedia corale, priva di un protagonista unico. Ogni personaggio ha un ruolo significativo nella narrazione e l’azione si svolge in piazza, simbolo dello spazio condiviso dalla comunità. Questa scelta registica mira a creare una festa popolare senza tempo dove realtà e teatro si intrecciano in modo fluido.

La trama ruota attorno a sogni modesti e passioni vivaci che caratterizzano la vita quotidiana dei protagonisti. Gli attori del Piccolo Teatro portano sul palco risate genuine accompagnate da momenti di malinconia leggera, rendendo omaggio alla tradizione teatrale goldoniana con una freschezza contemporanea.

La lingua e la scenografia: elementi distintivi

Nel tentativo di rendere il testo originale più accessibile al pubblico moderno, il dialetto chioggiotto è stato scelto per sostituire il veneziano tradizionale. Questa decisione non solo esalta i suoni della lingua ma trasforma le parole stesse in uno strumento musicale che arricchisce l’esperienza teatrale.

La scenografia progettata da Gianpaolo Penzo e Walter Maistrello è essenziale ma evocativa; rappresenta una piazzetta sospesa tra la Venezia del Settecento e un cortile mediterraneo qualsiasi. Ogni finestra diventa un sipario attraverso cui osservare i personaggi che compongono questa comunità vibrante.

I costumi curati da Antonia Munaretti attingono alla tradizione locale con tocchi moderni: i colori distintivi delineano i caratteri sociali dei personaggi mentre le stoffe raccontano storie legate al loro ceto sociale. Il ritmo dello spettacolo riflette quello della vita reale: incalzante, buffonesco ma sempre sincero.

Musica come elemento narrativo

L’inserimento strategico di brani musicali riconoscibili crea un cortocircuito temporale che arricchisce ulteriormente lo spettacolo. Queste scelte musicali valorizzano il testo originale attraverso ironia ed emozione sottile; così facendo si stabilisce un dialogo tra forma classica e suggestioni contemporanee che rende il linguaggio teatrale più coinvolgente per tutti gli spettatori.

Lovadina conclude affermando che le azioni corali non solo mettono in evidenza la brillantezza del dialogo goldoniano ma rivelano anche la tenerezza presente dietro ogni personaggio. Ogni gesto comico nasconde desiderio profondo mentre ogni maschera cela verità intime; “Il Campiello” diventa quindi non solo una semplice commedia ma anche uno specchio sulla vita stessa degli individui coinvolti nella sua narrazione.

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