Un evento di grande rilevanza si è svolto il 22 marzo presso la basilica di Santa Chiara a Napoli, dove si è tenuta una messa dopo il decreto che ha reso venerabile Salvo D’Acquisto, giovane vicebrigadiere dei Carabinieri che sacrificò la sua vita per salvare ventidue ostaggi dalle mani dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. La celebrazione, presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, ha messo in luce le qualità umane e spirituali di D’Acquisto, sottolineando l'importanza della famiglia e dei valori che essa rappresenta.
La famiglia e i legami umani
Nella messa, il cardinale Semeraro ha sottolineato come le prime esperienze di vita di Salvo D’Acquisto siano state fondamentali per forgiare il suo carattere e i suoi valori. La figura del padre ha instillato in lui il senso dell’onestà e della dedizione al lavoro, mentre la madre ha trasmesso l'importanza dell'amore per il prossimo. D’Acquisto, cresciuto in un ambiente dal forte valore familiare, ha trovato nel suo nucleo affettivo, che includeva anche la nonna, il sostegno e l'ispirazione necessari per sviluppare un profondo senso di responsabilità sia verso la famiglia che verso la società.
Il legame con la famiglia si è esteso anche oltre le mura domestiche, influenzando le sue relazioni con gli amici e i colleghi. Il cardinale ha citato il Vangelo del figliol prodigo per richiamare l'importanza della riconciliazione e dell’amore incondizionato all'interno della famiglia. A suo avviso, nell’epoca contemporanea, è vitale tornare a valorizzare questi legami e la comunicazione sincera tra genitori e figli. Quest'insegnamento si rivela essere cruciale anche nel contesto di quel periodo storico difficile, caratterizzato dalla guerra e dalle sue devastazioni.
Azioni di bene e significativo altruismo
Oltre ai valori inculcati in famiglia, Salvo D’Acquisto era noto per il suo spirito di carità. Secondo il cardinale, non si limitava solo alla preghiera, ma si impegnava anche in azioni concrete di aiuto verso gli altri. Semeraro ha riportato un episodio significativo che evidenzia il profondo altruismo del vicebrigadiere: un giorno, notando un ragazzino senza scarpe che chiedeva l’elemosina, decise di togliersi le proprie e dargliele, dimostrando così che la generosità non si limita a parole ma trova espressione in gesti reali.
Questa attitudine all’altruismo si manifestava anche nel suo lavoro quotidiano, dove metteva sempre in primo piano il bisogno degli altri. Le opere di bene, così come il sostegno a chi si trovava in difficoltà, erano parte integrante della sua vita. La sua figura ha, perciò, rappresentato un esempio di come le azioni di un singolo possano riflettere un amore più grande e una fede attiva nel prossimo.
L’impegno nell’arma dei Carabinieri
Per Salvo D’Acquisto, la seconda giovinezza è stata rappresentata dall’ingresso nell’Arma dei Carabinieri, dove ha formato una "seconda famiglia". Qui ha appreso il significato di serietà e dignità nel servizio, elementi essenziali per un carabiniere. Le testimonianze dei suoi commilitoni descrivono D’Acquisto come un esempio vivente di dedizione, sempre pronto a guidare con il proprio comportamento.
L’impegno di D’Acquisto non si limitava al dovere militare; nei momenti di riposo, era solito svolgere attività culturali e occasioni sociali, ma non trascorreva mai le domeniche senza dedicarsi ai malati nei vari ospedali di Napoli. Questa spiccata attitudine per la carità evidenzia come il suo spirito fosse sempre volto al bene comune, rendendolo un vero leader tra i suoi colleghi.
L'eroico sacrificio e la sua eredità
La terza giovinezza di Salvo D’Acquisto è segnata dalla sua tragica morte avvenuta il 23 settembre 1943. Arrestato dai nazisti e testimone di un atto di violenza inaccettabile, fu costretto a prendere una decisione drammatica: per salvare i ventidue ostaggi, si autoaccusò e si offrì in sacrificio. Fu fucilato, ma il suo gesto eroico ha lasciato un'impronta indelebile e una testimonianza di grande coraggio.
Il cardinale Semeraro ha fatto riferimento a questo momento come la "primavera" della vita di D’Acquisto, evidenziando come, nonostante la fine terrena, il suo gesto abbia dato vita a una eredità di amore e sacrificio. La messa ha voluto rievocare il messaggio di speranza e redenzione che la sua vita rappresenta, sottolineando come la generosità e l’altruismo possano resistere al tempo e alle avversità.
L'eroismo di Salvo D’Acquisto continua a ispirare generazioni, offrendo spunti di riflessione su cosa significhi veramente servire e amare il prossimo, anche nei momenti più oscuri. La sua figura, ora venerabile, è un richiamo costante ai valori di umanità e servizio che dovrebbero guidare le nostre azioni quotidiane.