Si è conclusa oggi la rassegna scolastica del teatro San Domenico, diretta da Nicola Cazzalini, con una giornata dedicata alla gioia e alla fantasia. L’evento ha visto una partecipazione massiccia di studenti delle scuole dell’infanzia e primarie, offrendo spettacoli che hanno saputo catturare l’attenzione dei più piccoli. La manifestazione ha avuto inizio lo scorso novembre con un’anteprima autunnale che ha presentato “Three pigs“, una rivisitazione della celebre favola dei Tre porcellini.
Un grande successo di pubblico
La rassegna ha continuato il suo percorso con “Briciole di felicità“, uno spettacolo della compagnia Artevox di Vimercate, rivolto agli studenti delle scuole medie. Questo evento si è distinto per l’utilizzo del teatro di figura, presentando otto muppet a taglia umana sul palcoscenico. Le scenografie incantevoli sono state realizzate attraverso videoproiezioni di illustrazioni originali create da Rossana Maggi e animate in motion graphic da Maria Elena Fusacchia.
Un altro momento clou è stato rappresentato dallo spettacolo “Ruote rosa” della compagnia bergamasca Luna & Gnac, dedicato ad Alfonsina Morini Strada, pioniera del ciclismo all’inizio del Novecento. Nicola Cazzalini ha commentato il grande successo degli eventi: “Tutti e tre gli appuntamenti del 2025 hanno registrato il tutto esaurito.” La richiesta è stata talmente alta che oggi si sono svolte due repliche dello spettacolo: una alle 9:30 e l’altra alle 10:00, accogliendo complessivamente circa 800 bambini.
L’usignolo: un racconto profondo
Oggi si è tenuto lo spettacolo finale intitolato “L’usignolo“, una rivisitazione della fiaba di Andersen “Nattergalen“. Questa versione è stata ampliata dalla compagnia marchigiana Teatro di carta con l’aggiunta di un personaggio inedito: un’anziana donna che funge da voce narrante nella storia. La narrazione esplora temi profondi come la vecchiaia e l’esclusione sociale; nel regno dell’imperatore descritto nella fiaba non c’è spazio per i vecchi cittadini, i quali devono lasciare la comunità al compimento dei settant’anni per vivere isolati sulla montagna.
Questa pratica ricorda realmente usanze storiche come quella giapponese dell’ubasute. Lo spettacolo affronta quindi questioni attuali riguardanti il trattamento degli anziani nella società moderna attraverso personaggi aggiuntivi non presenti nell’opera originale.
Un’atmosfera coinvolgente
La compagnia Teatro di carta ha creato uno show unico mescolando tecniche teatrali diverse come il teatro d’ombra e quello d’attore. Il racconto de “L’usignolo” si distingue per il linguaggio delicato ed elegante utilizzato durante la performance; le luci soffuse hanno contribuito a creare un’atmosfera intima quasi magica. I bambini presenti sono stati trasportati in questa dimensione segreta dove realtà e sogno si intrecciano.
Anche coloro che inizialmente si aspettavano una narrazione più vivace sono stati coinvolti emotivamente dalla storia raccontata con toni gentili ma incisivi. Questo approccio narrativo ha permesso ai giovani spettatori non solo di assistere passivamente ma anche partecipare attivamente alla lettura della favola proposta dal palco.