Grande attesa per The Electric State: il terzo film dei fratelli Russo disponibile su Netflix

The Electric State è finalmente uscito su Netflix, generando molta curiosità tra gli appassionati di cinema e fantascienza. Questo film, diretto dai noti fratelli Anthony e Joe Russo, si ispira alla graphic novel di Simon Stålenhag pubblicata nel 2018. Con un budget significativo, questo sci-fi prometteva di riscrivere le coordinate del genere sulla piattaforma di streaming. Tuttavia, le prime impressioni non sembrano soddisfare del tutto le aspettative. Ambientato in una realtà alternativa negli anni ’90, il film offre uno sguardo su una guerra tra umani e robot, ma con un approccio che ricorda più un grande sogno pubblicitario che un’opera narrativa profonda.

La trama di The Electric State

Nell’anno 1990, prima dello scoppio del conflitto, seguiamo le vite di Michelle Green e di suo fratello minore Christopher . I due ragazzi vivono una vita tranquilla, frequentando la scuola e affrontando il futuro. Christopher, in particolare, si distingue per le sue performance scolastiche. Tuttavia, il mondo esterno è prossimo a un catastrofico crollo: i robot, che un tempo hanno servito l’umanità nei lavori più umili, hanno iniziato a reclamare i loro diritti e a lottare per la loro libertà, formando un sindacato che spinge per la liberazione.

La situazione degenera rapidamente, le marce e gli scioperi non portano i risultati sperati, e il conflitto esplode. I robot, guidati dal loro rappresentante Mister Peanut , affrontano una dura sconfitta sotto la guida di Ethan Skate , che ha sviluppato un dispositivo chiamato Neurocaster. Questa invenzione permette di ottenere rapidamente la resa dei robot, relegandoli a una vita segregata in un’area delimitata nel sud-est degli Stati Uniti, dove il loro futuro appare incerto.

Cosmo e Keats: l’avventura dopo la guerra

Ci spostiamo ora nel 1994, in un’epoca successiva alla guerra, dove i Neurocaster hanno cambiato il modo in cui gli esseri umani interagiscono con la tecnologia. Grazie a questo dispositivo, gli umani possono controllare i robot da casa, perdendo così il contatto con la realtà. Michelle, dopo la morte dei suoi familiari in un tragico incidente stradale, vive con una famiglia affidataria, ma la sua esistenza è segnata dalla solitudine.

L’inaspettata apparizione di un robot nella sua casa cambia le carte in tavola. Questo robot, che ricorda Cosmo, il cartone animato preferito da Christopher, rivela a Michelle di avere una connessione profonda con il suo defunto fratello. Determinata a scoprire la verità, Michelle parte per una missione insieme a Cosmo, il suo buffo amico robot, alla ricerca del dottor Amherst , che potrebbe fornire risposte sul destino di Christopher.

In questo viaggio, i due incontrano Keats , un astuto contrabbandiere che offre il suo aiuto. La trama si fa sempre più intensa mentre il gruppo si avventura in territori pericolosi, affrontando non solo la polizia, ma anche robot ribelli. Alla loro ricerca si uniscono al centro commerciale abbandonato dove Mister Peanut regna sui sopravvissuti. La rivelazione finale del dottor Amherst riguardo a Christopher complica le cose, lasciando domande sul futuro di tutti loro.

Recensione di The Electric State

L’adattamento della graphic novel di Stålenhag si allontana dalle tinte cupe e malinconiche, optando per un’atmosfera più leggera e spensierata, che pare giocare con una nostalgia degli anni ’90. Il risultato è un’opera che, sebbene possa sfoggiare effetti visivi stupefacenti, manca di una sostanza profonda. I richiami a una fine millennio in stile retrò si presentano in una forma che sa di già visto, richiamando alla mente nomi e immagini di un’era passata ma senza creare un universo realmente credibile.

Il film si rifà anche a opere di grandi registi come Steven Spielberg, ma nel tentativo di omaggiare, rischia di cadere nella superficialità. Personaggi privi di legami emotivi autentici interagiscono solo in funzione degli eventi del racconto, rendendo difficile per il pubblico stringere un legame con loro. La mancanza di introspezione psicologica porta a una narrazione scialba, lontana dalle complessità che opere recenti come la serie Prime Video Fallout hanno saputo elaborare con più efficacia e profondità.

Il cast: interpreti e distribuzione

Un ruolo centrale è ricoperto da Millie Bobby Brown, nota per il suo successo in produzioni come Stranger Things e Godzilla. Qui, tuttavia, non riesce a dare vita a un personaggio appassionante, risultando piuttosto piatta nella sua interpretazione. Chris Pratt porta una ventata di freschezza e humor al suo personaggio, mentre Stanley Tucci riesce a trasmettere un certo fascino ambiguo. L’interpretazione di Woody Harrelson nei panni di Mister Peanut aggiunge una sfumatura divertente, rendendo l’esperienza visiva comunque godibile.

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