Il settore del Bitcoin sta emergendo come un elemento chiave per la ripresa economica e l’innovazione tecnologica negli Stati Uniti, grazie alle nuove politiche promosse dall’amministrazione Trump. Il Segretario al Commercio, Howard Lutnick, ha presentato un piano strategico per posizionare gli USA come hub globale dell’industria delle criptovalute, contrastando le restrizioni imposte in passato.
Un acceleratore per il mining di Bitcoin
Il 31 marzo 2025 è stato inaugurato dall’amministrazione Trump l’Investment Accelerator, un’iniziativa dedicata alle aziende che desiderano investire nel mercato americano con particolare attenzione al mining di Bitcoin. Questo programma si propone di semplificare i processi burocratici e normativi che spesso ostacolano gli investimenti nel settore. Le aziende interessate riceveranno supporto nella comprensione delle regolamentazioni vigenti e nell’ottenimento dei permessi necessari.
Lutnick ha evidenziato una trasformazione radicale nel modello energetico utilizzato dalle società minerarie: “Se vuoi estrarre Bitcoin e trovi il posto giusto, puoi costruire la tua centrale elettrica accanto all’impianto di mining.” Questa nuova strategia mira a ridurre la dipendenza dalle reti elettriche tradizionali, spesso costose e rigide. Le imprese minerarie potranno così installare i propri data center vicino ai giacimenti di gas naturale e alimentarsi direttamente attraverso centrali dedicate. Questo approccio non solo abbatterà i costi energetici ma offrirà anche maggiore controllo sulle risorse utilizzate.
Lutnick prevede che questa autonomia energetica sarà fondamentale per “turbo-caricare” il settore del mining negli Stati Uniti. L’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio volto a rendere gli USA competitivi sul mercato globale delle criptovalute.
La definizione di Bitcoin come commodity
Un altro punto cruciale sollevato da Lutnick riguarda la classificazione del Bitcoin: “Deve essere trattato come l’oro o come il petrolio, non come denaro.” Questa distinzione ha importanti implicazioni pratiche e normative che potrebbero cambiare radicalmente il modo in cui le criptovalute vengono integrate nell’economia americana.
In linea con questa visione innovativa, Lutnick ha proposto di includere ufficialmente il Bitcoin nei calcoli della National Economic Accounts gestita dal Bureau of Economic Affairs . Attualmente queste statistiche considerano solo beni tradizionali come oro o petrolio nelle stime relative al PIL e al commercio internazionale. Sebbene manchino dettagli specifici su quando avverrà questo cambiamento significativo, Lutnick è ottimista riguardo alla possibilità che il Bitcoin diventi parte integrante delle statistiche economiche americane.
Questa apertura rappresenta una netta inversione rispetto all’approccio adottato durante la presidenza Biden; secondo Lutnick ora c’è un clima favorevole mai visto prima per lo sviluppo dell’industria del Bitcoin negli Stati Uniti.
Un cambio netto rispetto alla gestione precedente
Lutnick ha messo in evidenza le differenze sostanziali tra le politiche attuali rispetto a quelle precedenti: “Sotto l’amministrazione Biden sembrava quasi fare qualcosa di sbagliato,” afferma ricordando tempi difficili per gli operatori del settore crypto. Concludendo questa riflessione sulla gestione passata della questione bitcoinistica negli USA sottolinea: “quell’epoca è nel passato e non tornerà mai più.”
Questo nuovo approccio implica una volontà duratura da parte dell’amministrazione Trump nel sostenere attivamente lo sviluppo dell’industria bitcoiniana; secondo Lutnick nessun investimento strategico viene abbandonato dagli Stati Uniti ed è certo che ci sarà impegno continuo verso questo obiettivo.
Grazie all’iniziativa Investment Accelerator ed alla libertà energetica offerta alle imprese minerarie statunitensi si prospetta ora la possibilità concreta di pianificare progetti a lungo termine con costi prevedibili ed accessibili. Ciò potrebbe attrarre capitali internazionali desiderosi d’investire in un ambiente regolamentato ma flessibile orientato verso l’innovazione tecnologica.
Standardizzazione normativa: opportunità per investitori esteri
La proposta avanzata da Lutnick riguardo alla considerazione del Bitcoin come commodity introduce maggiore chiarezza normativa; ciò consentirà una migliore integrazione delle criptovalute nei dati economici federali stabilendo regole comuni più efficaci sul mercato statunitense.
Il messaggio rivolto agli investitori esteri è chiaro: stabilirsi negli Stati Uniti conviene ora più che mai grazie ad un ambiente favorevole, supporto istituzionale concreto ed una volontà politica ben definita volta allo sviluppo dell’industria crypto nazionale.
Concludendo questo quadro delineante dal Segretario al Commercio emerge chiaramente una visione ambiziosa rivolta verso innovazioni future, autonomia energetica accompagnata da normative accoglienti; tutto ciò mira a fare degli Stati Uniti leader indiscussi nell’ambito della tecnologia blockchain legata ai Bitcoin.
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