Giusy Ferreri ha partecipato al Global Citizens Model United Nations 2025 a New York, dove ha tenuto un discorso sul tema del Woman Empowerment. L’evento, organizzato da United Network Europa, ha visto la presenza di oltre 2500 giovani provenienti da diverse parti del mondo. Durante il suo intervento presso l’Aula dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’artista ha condiviso la sua storia personale e professionale, sottolineando l’importanza della determinazione e della passione nella realizzazione dei propri sogni.
Un incontro significativo a New York
Il 22 marzo 2025, Giusy Ferreri è intervenuta anche alla cerimonia conclusiva del GCMUN presso lo Sheraton New York Times Square Hotel. In questa occasione, ha condiviso il palco con Martin Luther King III, noto attivista per i diritti civili e figlio di Martin Luther King Junior. Il loro incontro rappresenta un momento importante per riflettere sull’impatto che le voci individuali possono avere nel promuovere cambiamenti sociali significativi.
Nel suo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Ferreri ha parlato della sua infanzia a Palermo e della sua crescita in provincia di Milano. Ha descritto come le sue esperienze familiari abbiano influenzato la sua vita artistica e il suo approccio alla musica. La cantante ha enfatizzato come il duro lavoro e i sacrifici siano stati fondamentali nel suo percorso verso il successo.
Le radici musicali di Giusy Ferreri
La musica è sempre stata una costante nella vita di Giusy Ferreri fin dalla giovane età. Raccontando aneddoti sulla sua famiglia musicale, ha rivelato che già da bambina partecipava a piccoli concerti improvvisati in casa con i suoi familiari. Suo padre suonava chitarra e pianoforte mentre lei si divertiva a trasformare uno sgabello in una batteria improvvisata.
A partire dai tredici anni, Giusy si è dedicata seriamente alla musica fondando la sua prima band che suonava cover pop rock. Con l’incoraggiamento del padre iniziò anche lo studio del pianoforte e approfondì le tecniche vocali con particolare attenzione al blues. Queste esperienze formative hanno contribuito a sviluppare non solo le sue abilità artistiche ma anche una forte consapevolezza delle sfide legate all’essere una donna in un settore dominato dagli uomini.
Affrontare le sfide nel mondo musicale
Ferreri non nasconde le difficoltà incontrate lungo il cammino verso la realizzazione dei suoi sogni musicali. Spesso si è trovata ad essere l’unica donna nei gruppi musicali o nelle audizioni per case discografiche dove veniva invitata ad adattarsi ai canoni commerciali prevalenti piuttosto che esprimere liberamente se stessa attraverso la propria arte.
Nonostante queste pressioni esterne per conformarsi agli standard imposti dal mercato musicale dell’epoca nei primi anni duemila, Giusy non si è mai arresa alle richieste di cambiare stile o identità artistica per ottenere visibilità commerciale. Ha continuato a scrivere canzoni autentiche fino al lancio del suo primo singolo “Il Party” nel 2005; sebbene inizialmente sia passato inosservato dal grande pubblico.
La svolta con X Factor
La vera svolta nella carriera di Giusy Ferreri avviene nel 2008 quando decide quasi casualmente di partecipare al talent show X Factor Italia; questa esperienza segna un punto cruciale nella sua vita professionale permettendole finalmente di farsi conoscere dal grande pubblico italiano ed internazionale come interprete talentuosa ma anche come cantautrice affermata.
Oggi continua ad esplorare nuove sonorità attraverso progetti paralleli come Bloom—una band alternative rock formata insieme ad altri artisti già affermati—dimostrando così che perseveranza ed autenticità possono portare risultati significativi anche in contesti difficili per le donne nell’industria musicale.
Riflessioni sul ruolo delle donne
Giusy Ferreri affronta temi importanti riguardanti i pregiudizi ancora presenti nei confronti delle donne nelle arti performative così come in altri ambiti socialmente rilevanti; sottolinea quanto sia fondamentale riconoscere ogni forma d’identità umana senza discriminazioni né stereotipi dannosi.
Ribadisce inoltre che ogni donna deve valorizzare la propria unicità poiché ciò contribuisce alla costruzione collettiva della società moderna: “Essere donna significa affrontare sfide quotidiane”, afferma durante il suo intervento evidenziando quanto sia essenziale lavorare insieme verso obiettivi comuni basati su rispetto reciproco ed equità sociale.
In questo contesto invita tutti—donne ed uomini—ad assumersi responsabilità personali affinché possano lasciare un segno positivo contribuendo così attivamente allo sviluppo culturale contemporaneo attraverso scelte consapevoli orientate verso valori universali quali dignità umana ed uguaglianza tra generazioni future.