Gabriele Spataro, ex allievo della scuola-teatro LaRibalta di Novara, presenta il suo primo lavoro con il neo collettivo Senzanumerocivico. Lo spettacolo, intitolato “Moriremo domani”, si terrà domani alle 17 in una prova aperta al pubblico con ingresso a offerta libera. Un evento che segna un ritorno significativo per Spataro e i suoi compagni diplomati all’Accademia dei Filodrammatici di Milano.
Il ritorno a casa di Gabriele Spataro
Per Gabriele Spataro, tornare a Novara rappresenta un momento carico di emozione. L’attore ha trascorso parte della sua adolescenza presso LaRibalta, un luogo che considera una seconda famiglia. Le sue parole esprimono gratitudine verso la scuola per avergli dato l’opportunità di calcare le tavole del teatro Mp. Questo legame profondo con la città e la sua formazione artistica rende questo debutto ancora più speciale.
Il gruppo che affianca Spataro in questa avventura include Sebastiano Amidani, Teresa Noemi Bove, Gloria Busti, Alberto De Gaspari, Caterina Pagliuzzi, Gionata Soncini e Chiara Terigi. Tutti diplomati nell’ottobre 2023 dall’Accademia dei Filodrammatici dopo aver lavorato intensamente sotto la guida del regista Cesar Brie presso “L’Isola del Teatro” in provincia di Piacenza. Amidani racconta come questa esperienza abbia permesso loro di distaccarsi dai ritmi frenetici delle produzioni cittadine per dedicarsi alla creazione artistica senza fretta.
Una drammaturgia originale
“Moriremo domani” è una drammaturgia originale scritta dagli stessi attori in scena ed è composta da storie personali che esplorano ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza. Il tema centrale dello spettacolo è il passaggio all’età adulta: un viaggio attraverso esperienze comuni ma significative che cercano un significato universale.
Spataro descrive l’opera come uno sguardo sincero su momenti vissuti da tutti noi: dalla stanza dei giochi ai segreti custoditi nei diari personali; dalle speranze ai desideri spesso irrealizzabili. Questi elementi formano un mosaico vivace dove si intrecciano gioie e dolori dell’infanzia e della crescita personale.
L’intento non è quello di presentare uno spettacolo serio o malinconico; piuttosto si vuole offrire al pubblico una visione colorata delle esperienze giovanili attraverso storie diverse che evocano giochi e sogni rimasti nel cuore degli attori coinvolti nel progetto.
Un messaggio universale
La regia affidata a Cesar Brie permette agli attori non solo di mettere in scena le proprie storie ma anche d’integrare le loro emozioni nella narrazione complessiva dello spettacolo. Questo approccio consente ai giovani interpreti d’esplorare temi complessi legati alla crescita personale senza perdere mai il senso del gioco tipico dell’infanzia.
Spataro sottolinea l’importanza della sincerità nel guardare al passato: solo affrontando onestamente ciò che ci ha segnato possiamo proseguire nel nostro cammino nella vita adulta. Con “Moriremo domani”, gli attori vogliono trasmettere al pubblico la sensazione che tutto sia ancora possibile nonostante le difficoltà incontrate lungo il percorso verso la maturità.
Domani pomeriggio sarà quindi l’occasione per vedere sul palco talenti freschi ed entusiasti pronti ad affrontare nuove sfide artistiche mentre celebrano insieme i ricordi condivisi della loro infanzia novarese.
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