Francesco Schettino in udienza: il tribunale decide sulla semilibertà dell’ex comandante della Costa Concordia

Oggi all’udienza del tribunale di Sorveglianza di Roma, Francesco Schettino, già comandante della Costa Concordia, parteciperà in videocollegamento dal carcere di Rebibbia per discutere la sua richiesta di semilibertà. Questa decisione deve essere presa dai giudici, che valutano la possibilità per Schettino di trascorrere parte della giornata al di fuori della detenzione per ragioni lavorative o di reinserimento sociale. Condannato nel 2017 a 16 anni di carcere per il naufragio che ha provocato la morte di 32 persone, Schettino ha già scontato metà della pena, rendendolo idoneo a richiedere misure alternative al carcere.

La carriera e la condanna di Francesco Schettino

Francesco Schettino ha una carriera che si è trasformata in un incubo dopo il naufragio della Costa Concordia il 13 gennaio 2012. Il tragico evento, avvenuto al largo dell’isola del Giglio, ha coinvolto oltre 4.000 persone tra passeggeri ed equipaggio. Dopo una serie di processi, Schettino è stato condannato per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio colposo e abbandono di nave, ricevendo nel 2017 una condanna definitiva a 16 anni di reclusione. Quel naufragio è stato un’importante tragedia nazionale, generando indignazione e dolore tra le famiglie delle vittime.

Nel corso degli anni, Schettino ha tentato di far rivedere la sua condanna, cercando supporto anche nella Corte di Giustizia Europea, senza successo. Nonostante tutto, dal 2022 ha usufruito di permessi per lavorare, dimostrando un comportamento che gli ha permesso di guadagnare circa 45 giorni di permesso all’anno, in virtù della buona condotta. Attualmente, è stato coinvolto in attività di digitalizzazione dei documenti giudiziari relativi a stragi precedenti.

Il processo per la semilibertà

L’udienza di oggi si concentra sulla richiesta di semilibertà, presentata dall’avvocato Paola Astarita. Secondo la legge italiana, dopo aver scontato metà della pena, i detenuti possono richiedere un accesso a forme di detenzione più flessibili, come la semilibertà. Schettino spera di poter trascorrere parte della giornata lavorando, e questa opportunità rappresenterebbe per lui un passo verso il reinserimento nella società. Tuttavia, la decisione dei giudici non sarà immediata, e ci sarà da attendere per scoprire se il tribunale accoglierà la richiesta dell’ex comandante.

È importante notare come l’avv. Astarita ha dichiarato che la speranza è che prevalga il diritto, e non semplicemente la situazione personale del suo assistito. Si spera quindi in una valutazione che consideri tutti gli aspetti legali, ma anche l’impatto emotivo che questa vicenda ha avuto sulle vittime e sui loro familiari.

La reazione delle vittime e dei sopravvissuti

La possibilità che Schettino ottenga la semilibertà ha suscitato forti reazioni tra i familiari delle vittime e i sopravvissuti al naufragio. Emergono sentimenti intensi di indignazione e sfiducia nei confronti del sistema giudiziario. Vanessa Brolli, una giovane donna che si trovava sulla Costa Concordia con i membri della sua famiglia, ha espresso rifiuto rispetto alla chance di un eventuale ritorno a casa di Schettino. Ha affermato che il comandante deve rispondere delle sue azioni, sottolineando che il peso della tragedia sarà con lui per sempre.

Giovanni Girolamo, padre di una delle vittime, ha manifestato un giudizio netto: per lui, Schettino dovrebbe scontare una pena equivalente a quella delle vittime, un fatto che mette in evidenza quanto sia profondo il dolore e l’incredulità che circonda ancora questa vicenda. Le parole di Girolamo mettono in luce un aspetto cruciale della giustizia: la percezione della colpa e del riabilitare un uomo che ha causato un’immensa sofferenza. Per i familiari delle vittime, la giustizia non dovrebbe mai essere vista come una scappatoia, ma piuttosto come un tributo a chi ha perso tutto.

L’udienza di oggi rappresenta quindi un momento importante non solo per Schettino, ma per il ricordo delle vittime e per le comunità colpite da questa tragedia, un triste capitolo della storia nazionale che continua a far discutere e a fare il tutto esaurito nei cuori di chi ha vissuto quel dramma.

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