Formazione di assistenti familiari in Calabria: un progetto innovativo per la sclerosi laterale amiotrofica

Il progetto ‘Familiar-mente, il valore della cura’ ha preso piede in Calabria grazie alla collaborazione tra Aisla e la Regione Calabria. Recentemente, si è svolta una cerimonia presso la Cittadella regionale ‘Jole Santelli’ per il conferimento degli attestati ai nuovi assistenti familiari, una formazione che rappresenta un passo significativo nel miglioramento dell’assistenza per i pazienti affetti da Sla e altre malattie neurologiche. Questo programma si distingue per la sua co-progettazione nel settore socio-sanitario, affrontando le esigenze emergenti della popolazione.

Un progetto di sinergia tra istituzioni e Terzo Settore

Come evidenziato da Caterina Capponi, assessore alle Politiche sociali della Regione Calabria, il progetto dimostra come la cooperazione tra le istituzioni e il Terzo Settore possa generare risultati concreti per cittadini e comunità. La formazione di assistenti familiari qualificati rappresenta un investimento nel welfare, puntando a soddisfare in modo preciso le esigenze delle famiglie dei pazienti con Sla. Aisla, attiva da oltre 40 anni, gioca un ruolo cruciale come punto di riferimento per la comunità Sla in Italia. Francesca Genovese, presidente di Aisla Reggio Calabria, ha sottolineato l’importanza di garantire cure dignitose e qualificate, dimostrando empatia nei confronti delle famiglie in difficoltà.

Dettagli del corso di formazione

Nel marzo dello scorso anno, è partito un corso di formazione per assistenti familiari con il motto ‘Specializzati in altruismo, il lavoro più bello che ci sia’. Questo slogan evidenzia l’importanza di un’adeguata preparazione per l’assistenza domiciliare a individui non autosufficienti e con patologie complesse. La co-progettazione tra Regione Calabria e Aisla ha affrontato le sfide nell’accesso a professionisti qualificati nel campo dell’assistenza per persone con Sla, una tematica ribadita nel corso di una tavola rotonda moderata da Mario Gatto. I dirigenti del Dipartimento Salute e Welfare, Saveria Cristiano e Cosimo Cuomo, hanno rimarcato come questo progetto risponda alle necessità del territorio, valorizzando le competenze del Terzo Settore, elemento essenziale per intercettare le esigenze individuali.

Il corso ha compreso 72 ore di formazione teorica, affrontando argomenti fondamentali come bioetica, comunicazione non verbale, gestione delle problematiche respiratorie e nutrizione domiciliare enterale, oltre a supporto psicologico e cure palliative. I docenti, tra cui specialisti del Centro clinico Nemo e professionisti del settore, hanno fornito una preparazione multidisciplinare. I discenti hanno anche ricevuto un video-messaggio dai formatori, che ha esaltato valori come ‘ascolto’, ‘personalizzazione’ e ‘squadra’, essenziali nell’assistenza domiciliare.

L’importanza delle esperienze pratiche

Il percorso formativo è stato completato da esperienze pratiche significative. I tirocini sono stati svolti presso la clinica S. Vitaliano a Catanzaro, oltre a tirocini domiciliari gestiti in collaborazione con i provider Home Medicine, Vivisol e l’Asp di Reggio Calabria, coinvolgendo 11 famiglie. Questi tirocini hanno fornito ai partecipanti un’esperienza diretta nell’assistenza domiciliare per pazienti con elevata complessità sanitaria, traducendo le nozioni teoriche apprese in compiti pratici e quotidiani.

Il progresso realizzato con questo progetto non si limita a formare assistenti familiari competenti, ma riflette un impegno più ampio verso un welfare equo e inclusivo. La selezione dei partecipanti è stata effettuata in modo partecipativo, favorendo il coinvolgimento attivo delle famiglie. Stefania Bastianello, direttore tecnico di Aisla, ha enfatizzato come il lavoro di cura rappresenti una responsabilità collettiva, agendo come un ponte tra fragilità e dignità. Investire nella formazione degli assistenti familiari non è soltanto un bisogno etico, ma una misura importante per garantire un futuro accessibile e inclusivo per tutti. La sinergia tra Aisla e Regione Calabria dimostra quindi il suo valore attraverso un impegno sociale concreto, volto a costruire un sistema di welfare non solo professionale ma anche umano.

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