Firmato accordo per promuovere sport e cultura paralimpica in parrocchie e centri ecclesiali

Un importante passo nella diffusione dello sport e della cultura paralimpica è stato segnato grazie alla firma di un protocollo di intesa tra la Conferenza Episcopale Italiana e il Comitato Italiano Paralimpico. Questa iniziativa, rivolta a parrocchie, oratori e centri di aggregazione ecclesiale, si propone di incentivare momenti ludico-ricreativi e attività sportive destinate a persone con disabilità, con l’obiettivo di garantire il diritto allo sport a tutti.

Dettagli dell’accordo

Il protocollo firmato dal cardinale Matteo Zuppi e dal presidente del Comitato Paralimpico, Luca Pancalli, è orientato alla realizzazione di un programma specifico per la promozione dell’attività sportiva tra le persone con disabilità. Il documento sottolinea l’importanza di contrastare ogni forma di discriminazione legata a diverse condizioni di disabilità, valorizzando la pratica sportiva come mezzo per il miglioramento della qualità della vita. Attraverso questa intesa, entrambe le istituzioni si impegnano a implementare campagne di sensibilizzazione sull’importanza delle pari opportunità, utilizzando lo sport come catalizzatore per l’inclusione sociale.

Il protocollo si propone di offrire spazi e opportunità in cui le persone con disabilità possano praticare attività fisica e divertirsi, contribuendo al loro sviluppo personale e alla costruzione di un’autostima solida. Le attività sportive non solo favoriscono il benessere fisico e mentale, ma sono anche fondamentali per instaurare legami sociali e creare comunità coese.

L’importanza dello sport per l’inclusione

Durante la cerimonia di firma, il cardinale Zuppi ha ribadito quanto sia cruciale considerare l’inclusione sociale come un valore fondamentale. “Lo sport è uno strumento straordinario per favorire l’inclusione”, ha affermato Zuppi, evidenziando come la Chiesa stia già lavorando attivamente con le parrocchie e gli oratori al fine di aiutare le giovani generazioni a superare le barriere e i pregiudizi. La sensibilizzazione del pubblico su queste tematiche è parte integrante del progetto.

Zuppi ha messo in evidenza il ruolo fondamentale degli oratori e delle parrocchie come spazi di socializzazione dove è possibile svolgere attività sportive e culturali. Accogliere i giovani con disabilità non significa solo dare accesso a eventi sportivi, ma anche promuovere una cultura di accettazione e rispetto reciproco all’interno delle comunità.

Un’opportunità per i giovani

Luca Pancalli ha espresso grande soddisfazione per l’accordo raggiunto, sottolineando come questa collaborazione permetterà di estendere ulteriormente le opportunità offerte a giovani con disabilità. “Grazie a questo accordo, avremo la possibilità di rendere ancora più capillare il nostro lavoro di promozione dello sport per tutti”, ha dichiarato Pancalli. L’obiettivo principale è quello di attirare un numero sempre maggiore di ragazzi verso le attività sportive, rendendo l’esperienza non solo accessibile, ma anche stimolante.

Pancalli ha anche sottolineato che ogni località ha il potenziale per diventare un punto di incontro e socializzazione, dove le divisioni possono essere abbattute attraverso la pratica sportiva. La creazione di una rete di collaborazione tra parrocchie e comitati paralimpici potrebbe aprire la strada a nuovi percorsi di integrazione e amicizia, offrendo ai giovani un’importante occasione di crescita e confronto.

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