Dal 14 marzo 2025, Firenze celebra l’arte insolita dello scultore inglese Thomas J Price con una mostra che si distingue per la sua interazione con luoghi storici del centro città. Così come era accaduto in precedenti allestimenti con artisti del calibro di Jenny Saville e Louise Bourgeois, questa esposizione espande il concetto di arte pubblica, includendo una grande installazione in piazza della Signoria. L’opera principale, “Time Unfolding”, mostra una figura femminile nera che simula l’atto di controllare un telefonino, evocando riflessioni sulle dinamiche sociali contemporanee.
L’installazione monumentale: Time Unfolding
Il fulcro della mostra è rappresentato da “Time Unfolding”, una scultura imponente alta quasi quattro metri, realizzata in bronzo e dotata di una patina dorata. L’opera riproduce una giovane donna che interagisce con il suo smartphone, un gesto quotidiano che si scontra con la storicità di piazza della Signoria. Questa scelta di non utilizzare un basamento tradizionale per l’opera, posizionandola direttamente sulle pietre, intensifica l’impatto visivo e concettuale, creando un contrasto affascinante con il contesto architettonico circostante.
La presenza di quest’opera non è casuale; si inserisce all’interno di un dialogo più ampio tra il patrimonio rinascimentale fiorentino e l’arte contemporanea. L’intento di Price, come chiarito dal curatore Sergio Risaliti, è quello di stimolare una riflessione sugli stereotipi e sui paradigmi di potere e valore che contraddistinguono la nostra epoca, cercando di riconnettere il pubblico con le questioni sociali attuali.
La mostra a Palazzo Vecchio e Museo del Novecento
“Thomas J Price in Florence” è allestita non solo a piazza della Signoria, ma anche a Palazzo Vecchio e presso il Museo del Novecento. Questi spazi, storicamente legati all’arte e alla cultura fiorentina, si trasformano in un palcoscenico per opere che riflettono le sfide moderne. È qui che Price utilizza tecniche tradizionali, come il bronzo e il marmo, per dare vita a figure immaginarie, simboli di un’esplorazione artistica davanti alla quale il visitatore è invitato a interrogarsi sui preconcetti che spesso accompagnano le rappresentazioni di potere.
La scelta di materiali classici per creare opere così attuali è finalizzata a mostrare un dialogo tra epoche. Famose sono le affermazioni della sindaca Sara Funaro, che evidenzia come Firenze continui a essere un crocevia di nuove tendenze, capace di fondere storicità e modernità in un’unica narrazione artistica.
Un’opportunità di riflessione sociale
L’esposizione offre un’analisi approfondita sulla condizione umana e la rappresentazione delle persone nel contesto contemporaneo. Giovanni Bettarini, assessore alla cultura, ha dichiarato come questa mostra possa stimolare nuove domande e dibattiti, conferendo una voce a tematiche di rilevanza attuale. L’opera di Price non è percepita come una provocazione, ma piuttosto come una necessità di connettersi con la ricca stratificazione culturale di un luogo dove storie e linguaggi si intrecciano continuamente.
Risaltano le osservazioni di Risaliti, che pone l’accento sulla connessione tra il passato e il presente artistico. La piazza, già sede di celebri opere d’arte, diviene così un luogo in cui si accettano il cambiamento e l’evoluzione del linguaggio artistico, rendendo la storia viva e pulsante. Attraverso questi interventi, Firenze non solo conserva la sua eredità, ma si pone anche come un laboratorio per le nuove idee, continuando a scrivere la propria storia nell’arte.