Il 12 aprile 2025, il Teatro della Pergola di Firenze ha ospitato l’ultimo concerto della Stagione Concertistica degli Amici della Musica. L’evento ha avuto come protagonisti tre artisti di fama internazionale: Massimo Quarta al violino, Enrico Dindo al violoncello e Pietro De Maria al pianoforte. Il programma musicale ha reso omaggio ai 150 anni dalla nascita del compositore Maurice Ravel, presentando alcune delle sue opere più significative.
Un programma variegato per celebrare Ravel
Il concerto si è aperto con la Sonata in do maggiore per violino e violoncello, un’opera dedicata alla memoria di Claude Debussy. Massimo Quarta ed Enrico Dindo hanno dato vita a una performance che ha messo in evidenza non solo le loro abilità tecniche ma anche la capacità di creare una profonda intesa musicale. La sonorità dei due strumenti si è fusa in un dialogo ricco e complesso, dando vita a momenti che evocavano l’immagine di un quartetto d’archi.
La composizione si articola in quattro movimenti: Allegro – Très vif – Lent – Vif, avec entrain. Ogni sezione riflette una varietà stilistica che spazia dall’individualismo all’emozione collettiva. I musicisti hanno saputo interpretare le sfide proposte da Ravel con grande maestria, rendendo palpabile la tensione tra le diverse linee melodiche e armoniche presenti nell’opera.
Successivamente, Pietro De Maria ha eseguito Gaspard de la Nuit per pianoforte solo. Questo brano rappresenta uno dei vertici del virtuosismo pianistico ed è ispirato ai Trois poèmes pour piano d’après Aloysius Bertrand. L’esecuzione di De Maria è stata caratterizzata da una tecnica impeccabile e da una sensibilità interpretativa notevole; ogni nota sembrava danzare nel tempo creando atmosfere oniriche alternate a momenti più intensi e drammatici.
Dettagli musicali dell’esecuzione
L’inizio del brano Ondine cattura immediatamente l’ascoltatore trasportandolo nel mondo acquatico evocato dalla ninfa protagonista. La delicatezza del tocco di De Maria rendeva il suono vellutato e sognante, permettendo agli spettatori di immergersi completamente nella narrazione musicale proposta dal compositore francese.
Nei successivi numeri Le gibet e Scarbo sono richieste elevate capacità espressive all’interprete; tuttavia, De Maria ha dimostrato padronanza assoluta anche nelle sezioni più complesse dell’opera. Ogni passaggio era curato nei minimi dettagli grazie alla sua abilità nell’utilizzo dei pedali e nella modulazione delle dinamiche sonore.
A chiudere il concerto ci ha pensato il Trio in la minore per violino, violoncello e pianoforte che riunisce i tre musicisti sul palco in un dialogo vivace ed energico. Questa composizione cameristica del Novecento offre spunti interessanti sia dal punto di vista formale sia emotivo; i riferimenti storici alla tradizione sono evidenti ma allo stesso tempo rielaborati attraverso uno spirito innovativo tipico degli interpreti contemporanei.
Un finale trionfale con bis emozionanti
L’accoglienza riservata dai presenti è stata entusiasta: lunghi applausi hanno accompagnato i musicisti fino all’uscita dal palco dove sono stati invitati a riprendere posto per offrire un bis speciale. Hanno così eseguito l’Allegro con brio dal secondo movimento del Trio n°2 op. 67 di Dmitrij Šostakovič seguito dal secondo movimento dello stesso Trio di Ravel già precedentemente eseguito durante il concerto principale.
La serata si è conclusa lasciando gli ascoltatori soddisfatti grazie alle emozioni suscitate dalle performance dei tre artisti che hanno saputo rendere omaggio a Maurice Ravel attraverso interpretazioni intense ed evocative.