dazi usa e le loro conseguenze sull'industria italiana: allerta per l'occupazione nel settore secondo fim cisl 2025
I dazi imposti dagli Stati Uniti stanno generando forti preoccupazioni nel panorama industriale italiano, con potenziali conseguenze significative per l’occupazione nel settore. Durante il congresso della Fim Cisl, tenutosi a Bari nel 2025, Ferdinando Uliano, segretario generale del sindacato, ha messo in evidenza come l’Italia, in quanto nazione fortemente esportatrice, sarà direttamente colpita da qualsiasi misura che limiti le esportazioni o complichi le operazioni commerciali.
Uliano ha descritto l’introduzione dei dazi statunitensi come una vera e propria “clava” per le aziende italiane, causando difficoltà immediate nei volumi di produzione e nell’occupazione. La situazione è particolarmente allarmante, poiché il settore manifatturiero sta vivendo una crisi prolungata, con ventiquattro mesi consecutivi di calo nella produzione. Questo contesto ha portato a un incremento della cassa integrazione, evidenziando la vulnerabilità di molte imprese.
Nonostante le difficoltà, alcuni segmenti dell’industria continuano a mostrare performance positive, dimostrando che esistono opportunità di crescita anche in un contesto sfidante. Uliano ha sottolineato l’importanza di una politica industriale più incisiva da parte dell’Europa e dell’Italia, capace di affrontare le sfide poste da paesi come la Cina e gli Stati Uniti. La necessità di un’azione concertata a livello europeo è diventata sempre più urgente, e il sindacato sta mobilitando le forze per promuovere un dibattito attivo su queste tematiche.
Il segretario della Fim Cisl ha ribadito l’importanza di un intervento diretto da parte dell’Europa e del Ministero dell’Industria italiano. Secondo Uliano, è fondamentale che le istituzioni europee non rimangano passive di fronte a questa situazione critica. Creare un dialogo costruttivo con gli Stati Uniti, anche a livello politico, è considerato un passo necessario per mitigare gli effetti negativi dei dazi.
In aggiunta, Uliano ha evidenziato che il rafforzamento del tessuto industriale e occupazionale è cruciale non solo per la salute economica del paese, ma anche per la stabilità sociale. La capacità di affrontare queste sfide determinerà il futuro dell’occupazione e della manifattura in Italia. Il sindacato ha già avviato manifestazioni e discussioni per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni su queste problematiche, cercando di ottenere un impegno concreto per il rilancio dell’industria.
Guardando al futuro, Uliano ha concluso che le possibilità di salvaguardare il settore industriale italiano dipendono da un’azione coordinata e decisa. La Fim Cisl è pronta a collaborare con altre organizzazioni sindacali e istituzioni per garantire che le necessità delle aziende e dei lavoratori siano ascoltate e affrontate. Solo attraverso un approccio unito e strategico sarà possibile affrontare le sfide globali e proteggere l’occupazione in Italia.