Federico Tiezzi porta in scena Fedra di Racine al Teatro Era di Pontedera

Federico Tiezzi presenta “Fedra” al Teatro Era di Pontedera, un dramma borghese che esplora la passione e le conseguenze devastanti dei desideri inconfessabili, con Elena Ghiaurov protagonista.
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Federico Tiezzi, noto regista italiano, torna a esplorare il mito greco con la sua nuova produzione di “Fedra“, l’opera scritta da Jean Racine nel 1677. Lo spettacolo si terrà al Teatro Era di Pontedera il 5 e 6 aprile, con una prima serata sabato alle ore 21 e una replica domenica alle ore 17. La protagonista sarà Elena Ghiaurov, affiancata da un cast che include Martino D’Amico, Valentina Elia, Riccardo Livermore, Catherine Bertoni de Laet, Bruna Rossi e Massimo Verdastro. La scenografia è curata da Franco Raggi e Gregorio Zurla; i costumi sono realizzati da Giovanna Buzzi mentre le luci sono progettate da Gianni Pollini. Francesca Della Monica si occupa della cura del canto e Cristiana Morganti dei movimenti coreografici. Questa produzione è frutto della collaborazione tra Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Fondazione Teatri di Pistoia insieme alla Compagnia Lombardi-Tiezzi.

L’opera: un dramma borghese intriso di passione

“Fedra” è un adattamento che trae spunto dalle opere “Ippolito” di Euripide e “Fedra” di Seneca. Nella traduzione scelta da Tiezzi, quella del poeta Giovanni Raboni, l’opera si presenta come un dramma borghese che anticipa tematiche care a Ibsen. Secondo il regista stesso, questo lavoro rappresenta “la più grande opera sulla passione erotica che il teatro abbia mai prodotto”. Il testo riflette una profonda influenza del cristianesimo giansenista oltre a questioni morali complesse.

Tiezzi descrive la dimensione dell’opera come claustrofobica: “Dove la ragione scompare sotto la violenza e la tensione del desiderio”. In questa prospettiva psicologica emerge un’analisi dei personaggi attraverso le loro trasformazioni emotive; i protagonisti affrontano mostri interiori legati all’inconscio umano che possono essere interpretati solo attraverso strumenti psicanalitici freudiani.

Trama: passione impossibile nel palazzo reale

La storia si svolge nel palazzo reale di Trezene in una Grecia onirica caratterizzata dalla presenza delle rovine storiche. Fedra vive in uno spazio simile a una camera di tortura dove lotta contro una passione irrefrenabile per Ippolito – suo figliastro nonché figlio del marito Teseo – sentimento non ricambiato dal giovane uomo.

In preda alla disperazione per l’amore non corrisposto verso Ippolito, Fedra decide tragicamente di calunniarlo accusandolo falsamente di tentativo di stupro. Questo atto scatenante segna l’inizio della catastrofe personale per tutti i personaggi coinvolti nella vicenda; il ritorno imminente del marito Teseo rappresenta infatti il punto culminante degli eventi tragici già in corso.

L’interpretazione dei sentimenti umani complessi fa parte dell’approccio registico scelto da Tiezzi ed evidenzia come le passioni possano condurre a conseguenze devastanti quando sfuggono al controllo razionale degli individui coinvolti nella trama intricata delle relazioni familiari greche antiche.