Meta chiude CrowdTangle: la nuova Content Library limita l’accesso e preoccupa gli esperti

Meta ha recentemente annunciato la chiusura di CrowdTangle, un tool fondamentale per la registrazione e l’analisi della diffusione di disinformazione su Facebook e Instagram. La decisione ha suscitato preoccupazioni in vari ambiti, da ricercatori a giornalisti, che si sono visti privati di uno strumento essenziale, specialmente in un periodo particolarmente critico come quello che precede le elezioni negli Stati Uniti. Questo articolo esplorerà le implicazioni del cambiamento e le preoccupazioni espresse dalla comunità.

La transizione da CrowdTangle a Content Library

Meta ha introdotto Content Library come sostituto di CrowdTangle, ma con restrizioni significative sull’accesso. Solo le istituzioni accademiche qualificate o quelle no-profit orientate alla ricerca scientifica possono utilizzare il nuovo strumento. Questo ha creato una barriera per la maggior parte dei giornalisti e del personale di ricerca, i cui accessi sono stati limitati. Molti utenti affermano che la Content Library presenta un’interfaccia meno trasparente e intuitiva, oltre a mancare di funzionalità che erano disponibili su CrowdTangle.

Le critiche dalla comunità

Le reazioni alla chiusura di CrowdTangle hanno incluso lettere aperte e richieste di chiarimento a Meta, ponendo domande critiche sulla decisione di dismettere uno strumento utile per la lotta contro la disinformazione proprio prima delle elezioni più controverse della storia americana. Le preoccupazioni non riguardano solo la chiusura del servizio, ma anche l’efficacia della Content Library, ritenuta insufficiente dagli esperti. A tre mesi dalle elezioni, con la crescente minaccia di intelligenza artificiale e deepfake, la sostituzione non è stata vista di buon occhio.

Le dichiarazioni di Meta

Nick Clegg, presidente degli affari globali di Meta, ha descritto CrowdTangle come un “tool degradante” durante una conferenza al MIT. Secondo Clegg, il servizio non forniva un’immagine completa dei contenuti visualizzati su Facebook, definendo i dati raccolti come un “pezzetto” della realtà online. Tuttavia, nel 2020, Meta aveva presentato CrowdTangle come una risorsa preziosa per le autorità elettorali, evidenziando un’inversione di rotta nella filosofia aziendale.

Le caratteristiche della nuova Content Library

La Content Library promette di fornire dati più dettagliati riguardo a ciò che gli utenti vedono su Facebook e Instagram. Tra le nuove funzionalità si menzionano l’inclusione di contenuti da Reels e i conteggi delle visualizzazioni delle pagine. Tuttavia, molti ricercatori evidenziano che la piattaforma offre solo una frazione delle funzioni disponibili in CrowdTangle, limitando sia l’accesso ai dati sia le possibilità analitiche.

Difficoltà di utilizzo

Critiche significative sono state mosse riguardo l’usabilità della Content Library. Secondo Cameron Hickey, CEO della National Conference on Citizenship, il nuovo strumento ha solo il 10% della funzionalità di CrowdTangle. Non è possibile effettuare ricerche su indicatori chiave o costruire grafici interattivi, rendendo l’analisi dei dati notevolmente più complicata. Funzioni essenziali come il monitoraggio dell’andamento dei follower di profili importanti, impossibili con la nuova piattaforma, rappresentano un grosso limite per gli studiosi e i ricercatori.

L’accesso negato ai watchdogs

Un altro aspetto critico relativo alla Content Library è l’accesso negato a organizzazioni che in precedenza utilizzavano CrowdTangle per monitorare la diffusione della disinformazione. Media Matters, per esempio, ha segnalato che non ha accesso alla nuova piattaforma nonostante in passato avesse utilizzato CrowdTangle per dimostrare come le pagine conservative ricevessero un maggiore coinvolgimento. La mancanza di trasparenza compromette oggi la capacità di monitorare correttamente l’ecosistema informativo, specialmente in un contesto elettorale così delicato.

Il confronto con Twitter

Infine, è interessante notare i paralleli tra le scelte di Meta e quelle di Twitter sotto Elon Musk. La nuova gestione di Twitter ha imposto restrizioni simili sull’accesso all’API, limitando la capacità di analizzare i dati della piattaforma. Entrambi i casi sollevano interrogativi sulla direzione futura dei social media e sul loro impegno per trasparenza e responsabilità durante momenti cruciali come le elezioni.

Un futuro incerto per la lotta alla disinformazione

Meta continua a sostenere che la Content Library offre miglioramenti significativi rispetto a CrowdTangle, ma le critiche e le restrizioni imposte suscitano un clima di incertezza e preoccupazione. In un momento di crescente complessità informativa, la disponibilità e l’accessibilità dei dati diventano cruciali per garantire un dibattito democratico sano e informato. Mentre la comunità continua a levare la voce contro queste scelte, il futuro della lotta alla disinformazione rimane nelle mani di pochi.

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