
L’età di accesso al social network si abbassa sempre di più: ecco i pro e i contro.
Secondo lo psichiatra Himanshu Tyagi i bambini di oggi potrebbero avere “un danno” nella loro visione del mondo, a causa dell’uso che fanno, sempre più precoce, dei social networks. Il dottor Tyagi ha osservato come i ragazzi, soprattutto i nati dopo il 1990, non conoscano oramai un mondo privo dell’onnicompresivo uso di internet. Tutta la loro vita viene filtrata, pubblicizzata e raccontata attraverso le vetrine dei social. Si teme inoltre che l’attuale generazione di psichiatri non sia del tutto preparata ad aiutare una generazioni con problemi del tutto nuovi, come appunto la dipendenza da internet.
Eppure, se ben utilizzati, i siti di social networking possono offrire grandi benefici relazionali: mantenere vive le relazioni amicali, rafforzare l’appartenenza a gruppi, fare persino nuove conoscenze, ma se la relazione comincia a diventare ‘poco sana’ allora questi mondi possono generare dipendenza.
È un mondo dove tutto si muove velocemente e cambia con rapidità , dove le relazioni sono a portata di un click del mouse, dove puoi cancellare il tuo profilo se non ti piace e scambiare, in assoluta segretezza, un’identità non gradita con una più favorevole. Le persone che usano il passo veloce della socializzazione online possono cominciare a vedere il mondo reale noioso e privo di stimoli.
Prosegue Tyagi. Ma c’è anche chi non la pensa come lui, come ad esempio il Dottor Graham Jones, psichiatra interessato allo studio di Internet e al suo impatto nella vita dei giovani, secondo il quale i rischi evidenziati da Tyagi sembrano essere eccessivi .
Per ogni nuova generazione – argomenta Jones – l’esperienza che si ha del mondo è differente. Quando fu inventata per la prima volta la stampa, sono sicuro che molte persone ritenevano fosse una cosa negativa. Nella mia esperienza, le persone che sono più attive su siti come Facebook o Bebo sono quelle che lo sono anche normalmente – si tratta solo di un’estensione di ciò che fanno già”.
E voi, che ne pensate?
Giulia Naddeo