Chi si fa gli affari suoi, campa cent’anni!

Facebook modifica gli strumenti per la gestione della privacy e dei dati personali.
Non ci sono estranee, le nuove modalità che ha impostato “Faccialibro” per indagare sul nostro profilo personale. Infatti, Facebook ha ultimamente aggiornato le sue impostazioni, utilizzando una forma più familiare al decennale LinkedIn, ovvero il rilascio di informazioni personali sotto forma di sondaggio, giusto per avere una panoramica grafica e dettagliata, sulle nostre amicizie.
Ai nostri amici basterà poco per conoscere le nostre informazioni biografiche, con qualche semplice click. Ed ecco che tutti sapranno da dove veniamo
dove viviamo attualmente.
Se viviamo in città diverse da quelle di origine, saranno in grado anche di ricostruire la motivazione del nostro “allontanamento”. Facebook infatti non risparmia nulla e ci chiede anche dove lavoriamo:
o studiamo
A questo punto, la domanda (alla Lubrano) sorge spontanea. Conosciamo bene la motivazione che spinge LinkedIn a chiederci informazioni biografiche in questa modalità, in quanto il social network di Hoffman è un’ottima fonte di informazione e di conoscenza lavorativa. Ma quali motivazioni spingono Zuckerberg in tal senso?
Facebook da qualche mese sembra anch’esso interessato ad impegnarsi per i propri utenti a scopo occupazionale. Sono stati avviati progetti a tal proposito e Mark & Co. si stanno impegnando in modifiche tali che portino il vecchio Faccialibro a una svolta che abbandoni il suo utilizzo meramente ludico, facendo posto a settori più importanti, magari imprenditoriali.
Detto questo, giusto per tornare al nostro dubbio citato sopra: Facebook, stavolta, ha davvero intenzione di attivarsi per i suoi utenti o ha trovato solamente un diversivo per farsi gli affari nostri?
Marialuisa Allocca