Italy in a day: il social film di Gabriele Salvatores
Cinema collettivo, social film, nuova frontiera degli user generated content o nuovo reality: in qualsiasi modo lo si voglia chiamare “Italy in a day” è sicuramente un esperimento social degno di nota.
“Entrerai anche tu nella storia del cinema italiano”: già questa basta a far venir voglia di registrarsi o registrare un piccolo video e partecipare al progetto. Gabriele Salvatores, premio Oscar per “Mediterraneo”, vuole mettere alla prova noi, popolo del cinema Felliniano. Il ciak è partito il 26 ottobre scorso e si dice che per montare il tutto ci vorrà circa un anno.
Già Ridley Scoot con Life in a day aveva creato un prodotto simile, ma l’ispirazione è venuta molto più dal basso: gli italiani (così come il resto della popolazione mondiale) non fa altro che condividere pezzi di vita sui social network. Testimonial d’onore per pubblicizzare il progetto, dai fratelli Fiorello a Luciana Littizzetto, fino a Luca Parmitano.
Partecipare è facile (in teoria): basta girare con il proprio smartphone o videocamera un video, caricarlo sul sito e via. In pratica ci sono circa 30 pagine da firmare tra liberatorie e codice etico Rai, una serie di regole da seguire e altri cavilli che credo a qualcuno abbiano fatto passare la voglia di girare il video.
Come detto, non è un ex novo del cinema: cinema “dal basso” se ne è fatto da tempo, non solo sul grande schermo ma anche sul piccolo, come YouTube. Qui video più o meno virali, tutorial e momenti di vita vengono postati ogni giorno da milioni di utenti; per non parlare di quelli che finiscono su Facebook, Vine o Twitter.
Un riconoscimento però va dato al progetto: in Italia spesso le nuove frontiere 2.0 vengono bistrattate soprattutto in campi sacri come quello del cinema; che un premio Oscar come Salvatores invece voglia sdoganare le vecchie pratiche cinematografiche italiane ha il suo fascino.
Io il mio pezzo di vita l’ho caricato (sperando che abbia rispettato tutte le direttive): e voi? Ci vediamo al lancio del mega-film per commenti e pareri.
Buona visione
Francesca Lizi